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Musica nuda e … solidale

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Loro sono Musica Nuda, un duo con oltre dodici anni di carriera alle spalle. La causa, il sostegno alle attività sportive invernali per disabili, promosse dallo Sci Club Paralimpic Cimone sulle piste del comprensorio sciistico dell’Appennino modenese.

Questi gli ingredienti fondamentali del pomeriggio musicale che si è tenuto domenica 28 febbraio al Forum Monzani di Modena per la rassegna “Forum Eventi 2016”. Protagonisti la voce versatile di Petra Magoni, in grado di fungere tanto da sostegno ritmico quanto da strumento di coloratura, e il contrabbasso di Ferruccio Spinetti che dal pizzicato all’uso percussivo dello strumento non smette di sorprendere dall’inizio alla fine della performance. I due artisti, alle prese con un tour europeo che dopo Modena toccherà Bonnelles e Montbrison (Francia), per tornare in Italia in estate (Suoni delle Dolomiti), hanno presentato a Modena il loro ultimo lavoro discografico, “Little Wonder” (Warner Music, 2015), sintesi ideale del progetto Musica Nuda. Un viaggio intimo alla riscoperta delle origini del duo, che celebra un sodalizio artistico più che decennale.

Ed è così che sul palco del Monzani hanno risuonato da “Is this love” di Bob Marley, prima incursione nel repertorio reggae, ad “Ain’t no sunshine” di Bill Withers; da un’intensa “Roxanne” a “Io sono metà”, bellissima ballata firmata Magoni-Spinetti-Pacifico. E ancora, “Nature Boy” di Nat King Cole, l’omaggio a Lucio Dalla (“Felicità”), una scatenata “I will survive” e “I giorni di festa”, perla a sorpresa di Pasquale Ziccardi, autore ingiustamente sconosciuto ai più. Commoventi i due brani eseguiti con Frida, ragazzina disabile che ha duettato senza timore con la Magoni sulle note di “Pel di carota” della Pavone e “Don’t worry, be happy” di Mc Ferrin, sfoderando una vocalità interessante e precisissima nei controcanti. Bis d’obbligo il cavallo di battaglia del duo, “Guarda che luna”.

Gli appuntamenti al Monzani continuano il 6 marzo con Enzo Bianchi, fondatore della comunità monastica di Bose, e il 13 marzo con Giovanni Floris.

Info:
http://www.musicanuda.com/en/
Visto al Forum Guido Monzani di Modena – 28 febbraio 2016
http://www.forumguidomonzani.it/index.php
Foto a cura di Graziella Ferraccù

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I migliori concerti in Veneto dal 1 al 15 marzo

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Il mese di marzo apre con un’importante collaborazione tra il Teatro La Fenice e il Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia che uniscono le forze per la rappresentazione di Le cinesi di Gluck su libretto di Metastasio in una produzione messa a punto da studenti e professori insieme ai tecnici del teatro veneziano.

All’interno della programmazione sinfonica torna Omer Meir Wellber per proseguire il tema della stagione sulle sinfonie di Bruckner del quale viene eseguita la sesta, oltre al concerto k 488 di Mozart con Alessandro Marchetti al pianoforte, vincitore dell’edizione 2014 del Premio Venezia, e una nuova commissione del Teatro La Fenice affidata a Zeno Baldi nell’ambito del progetto «Nuova musica alla Fenice».

Sulla scia dei recenti riconoscimenti cinematografici viene omaggiato un grande della musica per film con una fantasia che comprende i temi più celebri scritti da John Williams e qui arrangiati per i fiati della Brass Ensemble della Fenice, mentre il corpo di ballo dell’Aspen Santa Fe Ballet si esibisce a Venezia presentando una serie di coreografie tratte del loro repertorio più recente.

Alex Trolese, Premio Casella della scorsa edizione del concorso pianistico, riprende la stagione di musica da camera con un recital che presenta l’integrale degli studi di Debussy, oltre a una manciata di quelli scritti da Saint-Saëns, la seconda Ballata di Liszt e la Ciaccona in sol di Haëndel.
Al Teatro Toniolo di Mestre riecheggia il jazz di Paolo Fresu accompagnato dal bandoneon di Daniele di Bonaventura mentre all’Auditorium Pollini di Padova Carlo Rizzani dirige la suite da Il borghese gentiluomo di Richard Strauss, il Concerto in Re di Stravinskij e il Concerto k 216 di Mozart con Marco Rogliano solista al violino e l’Orchestra di Padova e del Veneto. Sempre al Pollini, per gli Amici della musica di Padova Simone Rubino si esibisce in una serie di composizioni che dal Novecento storico fino ai nostri giorni hanno segnato la tecnica percussionistica; il pianoforte di Jan Michielis incontra Debussy, Granados e Vierne mentre il violoncello di Julian Steckel riunisce alcuni capisaldi della letteratura cameristica insieme al pianista Paul Rivinius, come le sonate di Saint-Saëns, Brahms e Debussy. Infine, presso la Sala dei Giganti Antonio Fiumara, neo vincitore del Premio Abbado, accoglie all’interno del suo recital pianistico alcuni tra i più celebri brani di Liszt, Debussy e Ravel. Al Teatro Comunale di Treviso il Quartetto Gringolts spazia dall’opera 50 di Haydn al terzo quartetto di Bartok prima di incontrare il clarinettista Alessandro Carbonare nel quintetto di Mozart.

Un doppio appuntamento al Teatro Ristori di Verona presenta alcune particolarità del repertorio cameristico come i Quattro Canti op. 17 per coro femminile, due corni e arpa di Brahms nell’esecuzione di Laura Recchia all’arpa con Andrea Leasi e Domenico Guglielmello al corno, diretti da Vito Lombardi. Mentre al Teatro Comunale di Vicenza Filippo Gamba traccia il primo segno dell’integrale delle sonate di Beethoven, Enrico Dindo e Piero De Maria preparano un affondo nella musica per violoncello e pianoforte di Schumann.

TEATRO LA FENICE:
_ 02 – 03- 04 – 05 – 06 – 07 – 10 – 11 – 12 – 14/03

TEATRO TONIOLO:
_ 08/03

ORCHESTRA DI PADOVA E DEL VENETO:
_ 10/03

AUDITORIUM POLLINI:
_ 03 – 09 – 14/03

SALA DEI GIGANTI:
_ 06/03

TEATRO COMUNALE DI VICENZA:
_ 07 – 08 – 14/03

TEATRO RISTORI VERONA:
_ 08 – 09/03

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Leonora Armellini e l’Orchestra di Padova e del Veneto

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L’esecuzione del Concerto per pianoforte di Alexander Skrjabin rappresenta senza ombra di dubbio un caso atipico nella letteratura pianistica di fine ottocento. Come ha graziosamente ricordato la solista Leonora Armellini nell’anteprima introduttiva del concerto venerdì 26 febbraio al Teatro Verdi di Padova, il Concerto op. 20 non è mai entrato propriamente nel repertorio pianistico per una sorta di introversione che lo spinge più a disinnescare che a concedere spazio alle capacità virtuosistiche del pianista. I fili della preparazione tecnica vanno mossi infatti all’interno di un tessuto musicale più attento ad emanciparsi dalla vecchia formula del duello tra solista e orchestra, qui proiettato verso nuove soluzioni.

Al di là dei semi piantati da Skrjabin, che hanno saputo anticipare sorprendentemente le mosse di Schönberg, lo sguardo della solista indirizza così l’attenzione verso un’indagine tesa a sottolineare le relazioni con il pianismo ottocentesco, capeggiato da Chopin e Schumann, piuttosto che ricondurre alla natura di una melodia ritenuta forse per troppo tempo poco immediata e alla mancanza di un vero contributo solistico del pianoforte, che altrove viene espresso per mezzo delle cadenze, l’esclusione di questo importante lavoro di Skrjabin dal registro del repertorio specialistico.

Così la forza dispiegata nel primo movimento si eleva nel successivo Andante in momenti di puro lirismo in cui il contributo della Armellini è tutto concentrato in un finissimo cesello sonoro, etereo nel tocco. Resta poi al pianoforte avviare l’Allegro moderato finale che, sebbene caratterizzato da momenti di ampio respiro, di richiamo diretto alla tradizione musicale russa, recupera un certo vigore sonoro grazie a una sempre più spiccata dinamicità che si alimenta nei vertiginosi passaggi affidati ad ostinanti moduli ritmici con i quali il pianoforte penetra la partitura orchestrale. Sebbene la struttura si suddivida nelle tradizionali tre parti, il carattere musicale e l’impianto armonico presentano elementi affini al punto da avvertire l’intera opera sottoforma di flusso continuo che si conclude nei due accordi pianistici dove l’intera orchestra ha potuto riflettersi in un sensazionale riverbero finale.

Il Concerto di Skrjabin si è così rivelato lo scenario ideale alla piena esaltazione delle doti strumentali della solista che ha concluso la prova modulando dalla solidità timbrica del finale a un’inaspettata morbidezza nelle tinte dell’ultimo studio tratto dall’op. 10 di Chopin. Direttore ospite dell’Orchestra di Padova e del Veneto, Min Chung ha offerto la sua prova migliore nella composizione di Skrjabin dopo aver rotto l’apatia che ha caratterizzato l’Overture del Manfred di Schumann e l’intera Seconda Sinfonia di Tchaikovsky che solo col suo finale è riuscita a rinvigorire il pubblico del Teatro Verdi.

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Zeno Baldi per “Nuova musica alla Fenice”

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Non era mai successo prima che Omer Meir Wellber prendesse la parola prima di iniziare un concerto. L’ha fatto in occasione della sua recente apparizione al Teatro La Fenice nel tentativo di preparare il pubblico all’ascolto di ciò che ha preannunciato come qualcosa privo di melodia, e quindi diverso rispetto al resto dei brani presentati. Sarebbe curioso indagare quanti degli ascoltatori presenti abbiano avvertito una sensazione di conforto da un simile annuncio e quanti una minacciosa dichiarazione d’intenti.

Eppure Lo sciame all’interno ha effettuato il suo passaggio senza mietere vittime, in una successione di blocchi armonici continuamente setacciati attraverso un concetto di materializzazione del suono che ritrova purezza nella sua vibrazione originaria. Un affascinante effetto di nebulizzazione armonica che nella sua apparente staticità custodisce un infinito brulichio di impercettibili passaggi e presenze che affiorano dalle repentine virate dello sciame sonoro, qui concretizzate in picchi di intensità che lasciano traccia nel colore generale delle singole sezioni timbriche poste in successione. Come per il suo Principio di Archimde, ascoltato alla Fenice la scorsa estate, incuriosisce immaginare quale volume possano raggiungere questi schizzi preparatori di Zeno Baldi in una più ampia applicazione su una struttura di maggiore dimensione.

Dopo la recente conquista del podio al concorso pianistico Premio Venezia, Alessandro Marchetti si misura con l’orchestra nel Concerto KV 488 di Mozart. L’assoluta concentrazione e precisione della prova pianistica offuscava forse l’esigenza di una più marcata caratterizzazione del tocco per poter consacrare la riuscita di un’ottima prova strumentale a sensazionale interpretazione dell’opera. Non è corso di sicuro in aiuto qualche piccolo segno di cedimento dell’orchestra che, nonostante i numerosi cenni rivitalizzanti del direttore, hanno ritrovato equilibrio a partire dal solenne incedere del secondo movimento della Sesta Sinfonia di Bruckner.

Molto meno conosciuta rispetto a tutte le altre, la Sesta si distacca dai riferimenti romantici delle prime individuando il suo punto di forza nei monumentali impasti sonori il cui assetto monolitico trova le sue radici nella pratica d’organista del compositore austriaco. Così alla prorompente presenza strumentale dello Scherzo segue un percorso più misurato in un lento crescendo strutturato in una serie di progressioni che conducono il Finale: mosso ma non troppo veloce a conclusione.

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Il nuovo album di Lorenzo Fragola “Zero Gravity”

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L’11 marzo esce Zero Gravity, il nuovo album di inediti di Lorenzo Fragola. Un disco che rappresenta l’evoluzione del suo stile a livello di scrittura, di arrangiamento e di interpretazione e che ne conferma l’ecletticità.

Zero Gravity è stato anticipato da “Infinite volte”, brano presentato al 66° Festival di Sanremo, che ha fatto da ponte tra il Lorenzo Fragola di “1995” (uscito esattamente un anno fa) e quello di oggi e da un’iniziativa unica: Lorenzo è, infatti, il primo artista italiano a lanciare il nuovo album con una serie di 3 video countdown in anteprima su Vevo.

«L’obiettivo che mi ero fissato era quello di unire il mio gusto musicale al mio modo di scrivere – racconta Lorenzo a proposito del suo nuovo lavoro discografico – Volevo che tutto fosse un’evoluzione. Ho passato notti insonni, ho sperimentato, creduto in ogni idea che mi passava per la testa. Oggi Mi sento più consapevole, più a mio agio e spero si senta. Credo di aver fatto un grande passo in avanti a livello testuale, non tanto per il contenuto, non sta a me giudicarlo, quanto per la totale libertà con cui ho scritto ogni parola».

L’album è disponibile in due edizioni, quella standard con 11 inediti e quella deluxe in cui sono presenti tre brani extra: “Gravity”, cover degli Embrace scritta di Chris Martin da cui ha origine l’intero progetto, “La donna cannone” di Francesco De Gregori che Lorenzo ha interpretato durante la serata “cover” al Festival di Sanremo e “Land” in cui compare anche una citazione dei The Beatles. Ad arricchire la preziosa versione in hardcoverbook un DVD con imperdibili contenuti speciali: immagini, interviste esclusive e backstage inediti dell’avventura sanremese di Lorenzo.

TRACKLIST

1 Infinite Volte
_ 2 Parlami
_ 3 Con Le Mani
_ 4 D’Improvviso
_ 5 Luce Che Entra
_ 6 Weird
_ 7 Qualsiasi Cosa, Tutto
_ 8 Sospeso
_ 9 Scarlett Johansson
_ 10 Dire Di No
_ 11 Zero Gravity

Deluxe
_ 12 Gravity
_ 13 Land
_ 14 La Donna Cannone

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Sullo Zero, Giulio Casale a Ca’ dei Ricchi nel cuore di Treviso

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A Ca’ dei Ricchi (Tv), Marco Scarpa in collaborazione con l’associazione culturale Tra, presenta Traversi, rassegna di poesia contemporanea declinata in cinque incontri, da febbraio a giugno, con alcuni autori tra i più noti della poesia italiana e altri meno noti a cui viene data l’occasione di farsi ascoltare. Giulio Casale è stato il protagonista del secondo incontro, l’undici marzo.

Musicista, scrittore, attore, Casale racconta Sullo Zero, una raccolta delle sue poesie scritte negli anni Novanta, originariamente edita nel 2000 da Papergraf e ripubblicata nel luglio 2014 da Tagete edizioni, arricchita da nove liriche e ‘un’ inutile (e volgare) invettiva’. Lo Zero è un fiume, ma anche un tondo, un perimetro da percorrere in circolo, una danza primitiva attorno a un cerchio di fuoco, alla ricerca di un senso da dare al vuoto di senso sempre ai margini di quel pieno che ci appare l’esistenza. ‘Da una parte quella cosa enorme che è la vita, dall’altra quella balorda del tutto casuale dell’essere vivi’, scrive Casale. La vita che continua a vivere, senza un inizio né una fine.

L’angoscia generata dal sentimento della morte, dall’assenza, da un tempo che ci vuole morenti, sempre sul punto di svanire, di tornare a zero, quell’angoscia che solo la sensibilità di un poeta illuminato dalla grazia di chi non si sottrae a una solitaria ricerca, dolorosa e intensa, riesce a trasformare in bellezza.

L’infanzia, la solitudine, l’amore e l’assenza, temi ricorrenti nella poesia, ai quali Casale si accosta con delicata semplicità, sottraendo. Nonostante sia un musicista, e Sullo zero sia anche un disco, le sue sono poesie silenziose, liriche senza una musica di sottofondo, sospese in un tempo muto, come in attesa di risposte, immobili in quell’attimo di quiete che precede la rivelazione di un segreto o l’arrivo della prossima tempesta.

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I migliori concerti in Veneto dal 15 al 31 marzo

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Riprendono le recite di Madama Butterfly al Teatro La Fenice nelle ambientazioni dell’artista Mariko Mori e per la regia di Alex Rigola. La direzione dell’opera di Puccini viene ora affidata alla direzione di Myung-Whun Chung che per l’occasione terrà anche il Concerto di Pasqua in compagnia di Carmela Remigio, Edgardo Rocha, Marina Comparato e Mirco Palazzi con lo Stabat Mater di Rossini. Parallelamente si inseriscono le recite di una nuova produzione tra il Conservatorio e il teatro veneziano con Il ritorno dei chironomidi di Giovanni Mancuso, nella quale bizzarri personaggi si adoperano per salvare le sorti di una fantastica città nel tentativo di divertire responsabilmente il pubblico di tutte le età. Infine, in occasione del cinquecentesimo anniversario del ghetto più antico al mondo, Omer Meir Wellber ne ripercorre la storia presentando la Pirma Sinfonia di Mahler, il Titano.

Presso la Chiesa degli Eremitani a Padova, Bruno Aprea confronta la potenza espressiva dello Stabat Mater di Rossini con il Kyrie di Petrassi. L’Orchestra di Padova e del Veneto sarà successivamente impegnata a Rovigo e a Este con il Requiem di Fauré oltre all’esecuzione delle Gymnopédies di Satie nella visione orchestrale di Debussy. Un appuntamento mattutino tutto al femminile vede Caterina Centofante dirigere le sette ninnenanne popolari di Daniela Terranova in prima esecuzione assoluta per un evento in collaborazione con La città delle mamme nell’ambito di “Cinemamme 2015/2016”.

Per gli amici della musica di Padova, Alberto Rasi propone il Ciclo di cantate in sette parti su nostro Signore Gesù Cristo sofferente in Croce di Dietrich Buxtehude alla Chiesa di Sant’Antonio Abate, la staffetta pianoforte-clavicembalo di Luca Guglielmi su musiche di Bach all’Auditorium Pollini.
Verona festeggia la Pasqua con lo Stabat Mater di Pergolesi e Vetrate di Chiesa di Respighi. Sempre al Teatro Filarmonico, Fabrizio Maria Carminati prosegue con nuove recite il Rigoletto di Verdi per la regia di Arnaud Bernard mentre al Teatro Ristori Xu Zhong interpreta la Sinfonia Haffner e Linz di Mozart oltre al primo Concerto per corno di Haydn con Andrea Leasi nelle vesti di solista.

TEATRO LA FENICE:
_ 18 – 20 – 22 – 23 – 24 – 25 – 26 – 29/03

ORCHESTRA DI PADOVA E DEL VENETO:
_ 18 – 22 – 23 – 31

AMICI DELLA MUSICA DI PADOVA:
_ 18 – 21/03

TEATRO FILARMONICO VERONA:
_ 17 – 20 – 24 – 25/03

TEATRO RISTOR VERONA :
_ 18 – 19/03

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Ornella Vanoni in concerto a Mestre

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Quando Ornella Vanoni sale sul palco del Teatro Toniolo di Mestre sono da poco passate le 21. Ad accompagnarla, Roberto Cipelli al pianoforte, Bebo Ferra alla chitarra e Piero Salvatori al violoncello. Una formazione che di per sé rivela la piega jazz della serata.

Il concerto si apre con Accendi una luna nel cielo. Quindi, prosegue con una serie di omaggi a tutti i più grandi cantautori della musica italiana: da Luigi Tenco a Gino Paoli, da Lucio Dalla a Sergio Endrigo.

Fil rouge della serata, lo dicevamo prima, la musica jazz di altissima qualità. Tra una canzone e l’altra, come d’abitudine la Vanoni racconta aneddoti esilaranti che spaziano dal primo incontro con Paoli al sodalizio con Roberto Carlos. Nel mezzo, simpatici siparietti durante i quali la Vanoni si diverte a “intortare” i suoi musicisti.

Espedienti per rendere lo spettacolo ancora più bello. Ma al centro della serata, non lo dimentichiamo, c’è della gran musica. Quanto alla Vanoni, la voce in alcuni frangenti tradisce l’incedere degli anni, è naturale. Ma l’intensità e, soprattutto, l’eleganza sono quelle di sempre.

La cantante, inoltre, può contare su tre musicisti eccellenti, su cui la sua voce può destreggiarsi con facilità. Chiarezza del suono, delicatezza ed eleganza: sono questi gli assi nella manica della Vanoni e dei suoi musicisti. E un repertorio intramontabile, in grado, dopo tanti anni, di emozionare il pubblico, sempre come se fosse la prima volta.

La scaletta della serata:

1) Accendi una luna nel cielo

2) Sorry seems to be the hardest word

3) Mi sono innamorato di te

4) Naufragio

5) Just in time

6) L’appuntamento

7) Vedrai vedrai

8) Senza fine

9) Che cosa c’è

10) Raindrops keep falling on my head

11) Caruso

12) Rossetto e cioccolato

13) Tu si ‘na cosa grande

14) Pata pata

15) Domani è un altro giorno

16) Io che amo solo te

Foto di repertorio a cura di Romina Greggio Copyright © NonSoloCinema.com – Romina Greggio

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Torino Jazz Festival 2016

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Torino, città d’arte, cultura, grandi musei, delizie gastronomiche, in piena trasformazione architettonica e urbanistica propone anche quest’anno un ricco calendario di eventi culturali di grande valore artistico e turistico: con la quinta edizione del Torino Jazz Festival per 10 giorni, dal 22 aprile al 1 maggio 2016, la città sarà un jazz club a cielo aperto, dove alcuni tra i migliori jazzisti al mondo si esibiranno invadendo il centro storico, le strade, le piazze, i locali e i circoli della città. Nella cornice di Piazza Castello, caratterizzata dai suoi imponenti e aulici palazzi storici, Palazzo Madama Palazzo Reale, saranno ospitati i grandi concerti del main festival.

Filo conduttore del cartellone, curato dal direttore artistico Stefano Zenni è Il jazz e le altre arti: teatro, danza, arti visive, cinema, fotografia e letteratura. L’edizione 2016 prova a esaminare le mescolanze di linguaggi con nuove produzioni e importanti esclusive. Tra gli appuntamenti, quasi tutti gratuiti, i concerti del main stage serale in piazza Castello: la produzione originale di Roy Paci con la sua Orchestra del fuoco e la voce di Hindi Zahra e il trombettista Fabrizio Bosso con un travolgente omaggio a Duke Ellington.

Il 25 aprile sarà dedicato al Jazz della Liberazione, giornata che culminerà con una sorprendente prima assoluta: Pulse! (Jazz and The City), un progetto di MaxCasacciEmanuele Cisi e Daniele Mana (Vaghe Stelle) in cui i suoni e i rumori della città incontrano il jazz di Flavio BoltroFurio Di CastriGianluca PetrellaEnzo Birilli con la preziosa partecipazione di Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, il rapper Ensi e Enrico Rava.

Altri artisti di punta presenti al festival sono il sassofonista Tim Berne, da anni ai vertici del jazz contemporaneo, il virtuoso pianista cubano Gonzalo Rubalcaba, il travolgente gipsy jazz del francese Angelo Debarre e, in occasione del 30 aprile giornata internazionale Unesco del Jazz, l’Orchestra Nazionale Jazz – Giovani Talenti, diretta da Paolo Damiani, con ospite il sassofonista Rosario Giuliani.

Per la chiusura della V^ edizione la Grande Festa Jazz dell’1 maggio vedrà la piazza animarsi con le sonorità degli Incognito, pionieri dell’acid jazz. Insieme a loro piazza Castello si trasformerà in un dancefloor a cielo aperto.

Il TJF 2016 è caratterizzato da molte nuove produzioni esclusive una di queste vede la fusione tra jazz e teatro: il sassofonista Francesco Cafiso con il suo quartetto e l’attore Vinicio Marchioni (protagonista di film e fiction di successo e in teatro con Ronconi e Latella, tra gli altri) interpretano il racconto Il persecutore di Julio Cortázar.

Un altro grande evento è la sonorizzazione del film Birdman, diretto da Alejandro Iñárritu, vincitore di quattro premi Oscar e due Golden Globe, con l’ossessiva, magnifica colonna sonora scritta e interpretata da Antonio Sánchez, unanimemente considerato uno dei più importanti percussionisti viventi. Sánchez eseguirà in prima assoluta europea la colonna sonora dal vivo durante la proiezione del film.

La parte off, affidata al Fringe si sviluppa in due luoghi speciali della città: piazza Vittorio Veneto, in riva al fiume Po con la splendida collina torinese alle spalle e il Quadrilatero reticolo di strade e piazzette che furono il castrum romano e che ora sono il centro della movida torinese. Il Fringe, diretto da Furio Di Castri, offre un programma con nomi di spicco: Gabriele Mirabassi, Luciano Biondini, MarijeNie, Maria Pia de Vito, Rita Marcotulli, Iain Ballamy, Rosario Bonaccorso, Karim Zyad, Rémi Crambes, Raphaël Imbert, solo per citarne alcuni.

Il format del TJF Fringe rimane quello di sempre: enogastronomia di qualità, concerti in orario aperitivo e la notte il consueto Urlo dei Murazzi, l’assolo sulla chiatta del fiume alle ore 23 sul Po, con a seguire le Night Towers sulle quali i gruppi suoneranno in piazza Vittorio Veneto, dilagando poi nei locali sino a notte inoltrata.

Info: www.torinojazzfestival.it

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Sherwood Festival 2016

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Oltre 1 mese di musica e cultura per la storica rassegna indipendente padovana. Un festival all’insegna della partecipazione collettiva, delle nuove proposte, della sperimentazione, accanto ai grandi concerti con ospiti internazionali e i migliori interpreti italiani, il tutto a prezzi assolutamente accessibili, con molti live a 1 € 
Torna immancabile, come da decenni senza interruzioni (solo al Parcheggio Nord dello Stadio Euganeo, da 17 anni)  la nuova edizione di Sherwood Festival (8 giugno – 16 luglio), la storica rassegna musicale e culturale – con base a Padova – totalmente indipendente, che ogni anno trasforma un parcheggio (quello dello Stadio Euganeo) in uno spazio sociale vivo, pulsante e libero, per oltre un mese di concerti e appuntamenti di ogni tipo e per tutti i gusti, dallo sport all’editoria indipendente, dal teatro alla gastronomia, sempre con riguardo alle autoproduzioni, alla sostenibilità e alle realtà del territorio.
La MUSICA rimane un punto fermo del lungo festival di Sherwood che negli anni ha ospitato artisti di fama mondiale come Manu Chao, i Prodigy, i Cypress Hill, Goran Bregovic, Die Antwoord, Pat Metheny, NOFX.
La musica di Sherwood che ogni anno richiama oltre 150.000 presenze da tutta Italia, anche grazie alla massima fruibilità dei prezzi dei biglietti, decisamente accessibili rispetto alla media nazionale, ferma restando la consolidata formula simbolica del 1 €  può bastare, valida per la maggior parte dei concerti.
Quest’anno saliranno sul mainstage di Sherwood tanti grandi artisti nostrani, con nuovi tour estivi, oltre ad ospiti internazionali, tutti presto annunciati. Tra i guest italiani, una vecchia conoscenza che a Sherwood è di casa: i SUBSONICA – onstage venerdì 15 Luglio – tra i gruppi più eclettici in Italiaa Padova col nuovo “[1996-2016] TOUR”, dopo il successo del tour nei club da poco concluso. Quello dei Subsonica sarà uno show esplosivo, ripercorrerà i 20 anni di carriera della formazione torinese che, dagli esordi a oggi, ha saputo innovare e ridisegnare i confini della musica italiana, parlando un linguaggio internazionale.
Saranno tantissimi anche gli appuntamenti non musicali e i ”festival nel festival” come La settima edizione dell’ HIP HOP DAY (08 Luglio), la seconda edizione dello SHERWOOD REGGAE DAY (29 Giugno) e lo SHERWOOD GOES HARDCORE (06 Luglio). Spazio anche allo sport con eventi a tema, campetti allestiti a disposizione del pubblico e maxischermi dove saranno proiettati gli Europei di calcio. Anche i bambini, come ogni anno, avranno la loro giornata dedicata – lo SHERWOOD FOR KIDS – con iniziative e tantissime proposte: sport, animazione, giocoleria, laboratori di creazione e decorazione.
Il SECOND STAGE vedrà anche quest’anno le esibizioni live di tante band del territorio, e non solo, e sarà anche il palco per i dibattiti e gli incontri del lunedì, mentro lo stand di Sherwood ospiterà le interviste ai gruppi, altri dibattiti e incontri, presentazioni di libri e tanti altri appuntamenti culturali.
Infine merita una segnalazione il contributo, che si rinnova spontaneamente ogni anno, dei tantissimi collaboratori che a livello volontario danno vita, insieme a tutto lo staff del festival, a uno spazio pubblico vivo, capace di tenere insieme musica, teatro, dibattiti che affrontano l’attualità politica, sport e tanto altro”.
SHERWOOD FESTIVAL 2016 
:: 8 Giugno – 16 Luglio c/o Parcheggio Nord Stadio Euganeo – Padova ::
Info sul festival, tutti gli appuntamenti live, culturali, sportivi e sulle prevendite attivate: www.sherwood.it
Prevendite Subsonica disponibili su Ticketone.

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I migliori concerti in Veneto dall’1 al 15 aprile

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Beethoven Brahms e Bartok sono gli autori dei tre quartetti per archi in programma al primo concerto di questo inizio d’aprile della stagione di musica da camera che vede il Quartetto Voce protagonista, mentre il London Brass Ensemble ripercorre alcuni capolavori della storia della musica adattandone le sonorità per strumenti a fiato in un itinerario musicale che da Vivaldi sfocia nel jazz di Duke Ellington.

Tocca a Michel Tabachnik il passaggio del testimone nella scalata dell’integrale delle Sinfonie di Bruckner con l’esecuzione della Settima, qui preceduta dalla Marcia funebre di Sigfrido dal Crepuscolo degli dei di Wagner. Ad infittire la programmazione del Teatro La Fenice si inseriscono le recite de La Traviata di Verdi nella celebre regia di Robert Carsen per la direzione di Nello Santi.

All’Auditorium Pollini di Padova Ben Gernon accosta la prima Sinfonia di Tchaikovskij all’Idillio di Sigfrido di Wagner e al Pelléas et Mélisande di Sibelius, mentre, per gli Amici della Musica di Padova, il pianista ungherese Dénes Varjon alterna alla Sonata op. 110 e alle Bagatelle op. 126 di Beethoven ad alcuni dei lavori che Bartok ha dedicato ai pianisti più giovani.

Se il Teatro Comunale di Treviso dedica un approfondimento al genio di Bach attraverso tre dei suoi Concerti Brandeburghesi interpretati dai Freiburger Barockorchester, Gudni Emilsson presenta il Concerto per violino di Khačaturjan con l’Orchestra dell’Arena di Verona e Aiman Mussakhajayeva solista al Teatro Ristori.

TEATRO LA FENICE:

01 – 02 – 03 – 05 – 07 – 08 – 09 – 10 – 11 – 12 – 14/04

AUDITORIUM POLLINI:

05 – 08 – 09/04

TEATRO COMUNALE TREVISO:

06/04

TEATRO RISTORI:

02 – 03/04

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David Bowie: in rete il visual animato di “I Can’t Give Everything Away”

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“L’album si chiude con un’onestà schietta… ‘This is all I ever meant/That’s the message that I sent’, Bowie canta…chiaro, elegante ed enfatico”—ROLLING STONE

È online in anteprima un visual animato che accompagna il brano di David Bowie “I Can’t Give Everything Away”, incluso nell’album ★” (ISO/Columbia). Il visual è stato creato dal designer che ha firmato l’artwork dell’album, Jonathan Barnbrook.

“I Can’t Give Everything Away”, attualmente nelle playlist radiofoniche di tutto il mondo, è il terzo singolo estratto al 28esimo ed ultimo disco di Bowie, ★”, pubblicato l’8 gennaio 2016.

L’album ad oggi  ha venduto quasi 2milioni di copie, e raggiunto la #1 in più di 20 Paesi tra cui U.S., UK, Australia, Belgio, Canada, Croazia, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Giappone, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Norvegia, Polonia, Spagna, Svezia e Svizzera.

La toccante interpretazione in immagini di “I Can’t Give Everything Away” realizzata da Barnbrook è un tributo che trae ispirazione dal brano che chiude ★, creato da una figura che ha avuto un ruolo fondamentale nell’identità e nella presentazione visiva dell’album.

“È un video davvero molto semplice, che volevo comunicasse un messaggio sostanzialmente positivo”, dice Barnbrook. “Si comincia nel mondo in bianco e nero di ★, ma nel ritornello finale si passa ad un colore brillante. L’ho vista come una celebrazione di David, come un’affermazione che, nonostante le avversità che affrontiamo, e gli avvenimenti difficili da elaborare come la scomparsa di David, gli esseri umani sono per natura positivi, guardano avanti e possono far tesoro nel presente di ciò che di buono lascia loro il passato. Siamo una specie ottimista per natura, e celebriamo il bene che ci viene dato.”

L’inizio della relazione professionale tra Jonathan Barnbrook e David Bowie risale all’artwork di Heathen, l’album del 2002, che includeva un prototipo del font Priori, creato da Barnbrook. La sua collaborazione con Bowie è poi proseguita con le copertine dell’album del 2003 Reality e con The Next Day (2013). Barnbrook ha curato anche le grafiche della mostra itinerante del V&A Museum David Bowie is.

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Bob Dylan: il nuovo album Fallen Angels in uscita il 20 maggio 2016

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Il 20 maggio 2016 uscirà un nuovo album in studio di Bob Dylan intitolato Fallen Angel, in cd e vinile. Il disco, che conterrà 12 classici americani firmati da alcuni dei compositori più acclamati e influenti della storia della musica, non farà che confermare lo straordinario talento di Dylan come interprete, arrangiatore e bandleader. Prodotto da Jack Frost, Fallen Angels è il 37esimo album in studio di Bob Dylan, nonché il seguito di Shadows In The Night, pubblicato nel 2015.

 Da oggi “Melancholy Mood”, una delle canzoni del nuovo album, è disponibile su iTunes come instant gratification track, e sarà inclusa – insieme ad altri tre brani – in un EP 7’’ in uscita il 22 aprile per il Record Store Day. Inoltre è possibile ascoltare il brano attraverso un “vinyl video” su YouTube. Fallen Angels è disponibile per il pre-order su iTunes, Amazon.

Per Fallen Angels, Dylan ha scelto canzoni tratte dal repertorio di compositori molto diversi tra loro, come Johnny Mercer, Harold Arlen, Sammy Cahn e Carolyn Leigh, e le ha incise insieme alla sua band ai Capitol Studios di Hollywood nel 2015.

Il suo precedente album di classici americani, Shadows In The Night del 2015, ha raggiunto la Top 10 in 17 paesi: negli USA si è piazzato al 7° posto e ha debuttato al numero 1 nel Regno Unito, in Irlanda, in Svezia e in Norvegia. Il disco è stato acclamato dalla critica mondiale: Neil McCormick del Telegraph gli ha assegnato un voto di cinque stelle su cinque descrivendolo come un’opera “spettrale, dolceamara, affascinante e toccante” e con “la migliore performance vocale di Dylan da 25 anni a questa parte”. Secondo Jon Pareles del New York Times, “Mr Dylan presenta ancora una volta una voce che cambia… un timbro morbido e sostenuto… Shadows in the Night mantiene il suo mood distintivo: pene d’amore e ossessioni, sospese tra un presente che non trova consolazione e tutti i rimpianti del passato”.

 Gli ultimi sei album da studio di Dylan sono stati universalmente riconosciuti come alcuni tra i migliori della sua gloriosa carriera, e hanno toccato nuove vette di successo commerciale e di critica. Time Out Of Mind del 1997, disco di platino, gli è valso numerosi Grammy, tra cui quello per Album Of The Year, mentre Love And Theft, anch’esso disco di platino, ha ottenuto numerose candidature ai Grammy e una statuetta nella categoria Best Contemporary Folk Album.

Modern Times, uscito nel 2006, è diventato uno dei suoi album più amati, con oltre 2,5 milioni di copie vendute nel mondo e due Grammy. Together Through Life è stato il suo primo album a debuttare al numero 1 sia negli USA sia nel Regno Unito (e in cinque altri paesi); il disco ha superato il tetto del milione di copie vendute. Tempest ha ottenuto subito il plauso della critica mondiale ed è entrato nella Top 5 di 14 paesi, mentre Shadows In The Night è stato acclamato da fan e critici per la straordinaria capacità interpretativa di Dylan.

 Questi sei dischi sono usciti nell’arco di 18 anni, periodo di tempo che include anche la registrazione di “Things Have Changed”, brano vincitore di un Oscar e di un Golden Globe tratto dalla colonna sonora del film Wonder Boys (2001); la pubblicazione di Chronicles Vol. 1, memoir di grande successo mondiale rimasto per ben 19 settimane nella New York Times Best Seller List (2004); l’uscita di un documentario diretto da Martin Scorsese intitolato No Direction Home (2005). Nel 2009 Bob Dylan ha anche dato alle stampe la sua prima raccolta di standard natalizi, Christmas In The Heart, donandone le royalty a programmi alimentari di organizzazioni umanitarie di tutto il mondo.

 Recentemente Bob Dylan ha ricevuto la Medaglia presidenziale della libertà, la più alta onorificenza civile degli Stati Uniti. Nel 2008 è stato insignito di uno speciale Premio Pulitzer per “il suo profondo impatto sulla musica pop e sulla cultura americana, grazie a testi dalla straordinaria forza poetica”. Ha inoltre ottenuto il titolo di Officier della Légion d’Honneur francese nel 2013, il Polar Music Award svedese nel 2000 e diverse lauree ad honorem, tra cui quelle della University of St. Andrews e Princeton University, oltre a numerose altre onorificenze.

 Bob Dylan ha venduto oltre 125 milioni di dischi nel mondo.

Tracklist:

 

1. Young At Heart

2. Maybe You’ll Be There

3. Polka Dots And Moonbeams

4. All The Way

5. Skylark

6. Nevertheless

7. All Or Nothing At All

8. On A Little Street In Singapore

9. It Had To Be You

10. Melancholy Mood

11. That Old Black Magic

12. Come Rain Or Come Shine

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Il nuovo brano di P!nk “Just Like Fire”

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P!nk, stella del pop mondiale, pubblica oggi “Just Like Fire”, brano tratto dal film Disney Alice attraverso lo specchio. Il singolo – il primo dopo tre anni di silenzio discografico – esce il 15 aprile per RCA Records/Walt Disney Records ed è ora disponibile su tutte le piattaforme digitali.

“Just Like Fire” è scritto appositamente per il film da P!nk, Max Martin, Shellback e Oscar Holter, prodotto da Martin, Shellback e Holter ed entrerà in rotazione radiofonica il 22 aprile. E’ questa la prima volta che P!nk realizza un brano per una colonna sonora. A inizio maggio arriverà anche un video di questo singolo, diretto da Dave Meyers, mentre è già disponibile qui lo pseudo video animato del brano.

Le musiche di Danny Elfman, compositore che vanta quattro nomination agli Oscar, fanno da colonna sonora al film insieme a “Just Like Fire” e sono contenute nella pellicola targata Walt Disney Records.

 Alice attraverso lo specchio è una nuova spettacolare avventura dell’Alice di Tim Burton in cui ritroviamo i personaggi indimenticabili tratti dalle storie di Lewis Carroll, interpretati da Johnny Depp, Anne Hathaway, Mia Wasikowska, Rhys Ifans, con Helena Bonham Carter e Sacha Baron Cohen. Il film arriverà nelle sale cinematografiche italiane il 25 maggio.

Qualche mese fa P!nk ha inciso una cover del classico dei Jefferson Airplane “White Rabbit” per la campagna promozionale della pellicola (guarda qui).

P!nk

Dal suo esordio nel 2000, P!nk (Alecia Moore) ha pubblicato sette album, venduto oltre 60 milioni di album, 130 milioni di singoli, oltre 2,5 milioni di DVD nel mondo e piazzato 14 singoli nella top 10 (quattro dei quali al numero 1) della Hot 100 di Billboard. Ha vinto tre Grammy®, tre Billboard Music Awards, sei MTV Video Music Awards, due MTV Europe Music Awards e due People’s Choice Awards. Nel 2013  è stata eletta da Billboard “Donna dell’anno”. Il The Truth About Love World Tour l’ha vista tenere 142 concerti in 13 paesi. Nell’autunno 2014, P!nk ha pubblicato un progetto parallelo insieme al cantautore Dallas Green sotto il nome di You+Me. Il loro album, rose ave., ha debuttato al primo posto della classifica Folk Album e al secondo della classifica Digital Album di BillboardNel 2015 P!nk è diventata Ambasciatrice UNICEF. Oltre a ciò sostiene numerosi enti benefici, tra cui Make a Wish Foundation, Autism Speaks, Human Rights Campaign e No Kid Hungry. Attualmente è testimonial di COVERGIRL e ha debuttato sul grande schermo con Tentazioni (ir)resistibili al fianco di Gwyneth Paltrow e Mark Ruffalo.

Alice attraverso lo specchio

In Alice attraverso lo specchio della Disney, Alice torna nello stravagante regno di Sottomondo e viaggia indietro nel tempo per salvare il Cappellaio matto. Aggiungendo un tocco personale allo spettacolare mondo che Tim Burton aveva creato con Alice nel paese delle meraviglie, James Bobin dirige il film su sceneggiatura di Linda Woolverton basata sui personaggi di Lewis Carroll. Producono Joe Roth, Suzanne Todd e Jennifer Todd e Tim Burton, mentre John G. Scotti è il produttore esecutivo della pellicola. Alice attraverso lo specchio vede riunito il cast del blockbuster mondiale del 2010, ovvero Johnny Depp, Anne Hathaway, Mia Wasikowska, Matt Lucas e Helena Bonham Carter, e introduce nuovi personaggi interpretati da Rhys Ifans e Sacha Baron Cohen. Tornano anche le straordinarie voci di Alan Rickman, Stephen Fry, Michael Sheen, Timothy Spall, Barbara Windsor e Paul Whitehouse, che stavolta sono affiancate da quella di Matt Vogel.

 

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Concerto del Primo maggio. Ecco i nuovi nomi

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Si arricchisce ulteriormente il cast del Concerto del Primo maggio di Roma. Ad annunciare i nuovi nomi è stata la stessa organizzazione che, tramite il suo profilo Facebook, ha comunicato che a esibirsi sul palco di Piazza San Giovanni saranno anche il rapper Salmo, i Tiromancino e i Marlene Kuntz, tutti e tre reduci dalla pubblicazione di un nuovo album.
Ai tre nomi, inoltre, va aggiunto quello della Bandabardò, non ancora ufficializzato ma comunicato in anteprima al sito Spettakolo! in questa intervista.

Per i nuovi annunci sul cast, l’appuntamento è per lunedì prossimo. Intanto vi ricordiamo i nomi già confermati nei giorni scorsi: Skunk Anansie, Modena City Ramblers & Fanfara di Tirana, Asian Dub Foundation, Dubioza Kolektiv, TheGiornalisti, Coez e Vinicio Capossela & Calexico. A condurre il Concertone, invece, sarà Luca Barbarossa.

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I migliori concerti in Veneto dal 15 al 30 aprile

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Al Teatro La Fenice di Venezia si intensificano gli appuntamenti della stagione sinfonica attorno al tema delle Sinfonie di Bruckner. Oltre alla Quarta diretta da Yuri Temirkanov e alla Quinta con Jeffrey Tate sul podio, si inserisce una giornata di studi intitolata alla figura del compositore austriaco, ovvero L’attualità di Bruckner, nella quale alcuni studiosi si susseguono moderati dal musicologo Giorgio Pestelli. A

Jeffrey Tate va il premio Una vita per la musica, il più alto riconoscimento rilasciato dalla città di Venezia alle più importanti figure del panorama musicale internazionale. Il teatro ospita inoltre un’importante orchestra, la Swedish Radio Symphony Orchestra condotta da Daniel Harding nel Concerto per violino e nella Seconda Sinfonia di Brahms, mentre continua la programmazione de La Traviata di Verdi per la regia di Robert Carsen con Nello Santi a capo dell’Orchestra della Fenice. La Fondazione Cini inaugura nell’isola di San Giorgio Maggiore il nuovo auditorium ricavato dalla recente ristrutturazione nello Squero con il primo appuntamento dell’integrale dei quartetti di Beethoven eseguiti dal Quartetto di Venezia, mentre al Teatro Toniolo di Mestre Filippo Maria Bressan dirige il Gloria di Vivaldi con il contralto Sara Mingardo e il soprano Carlotta Gomiero in qualità di soliste.

A Brusegana di Padova, Mario Folena è impegnato in un appuntamento pomeridiano dedicato al pubblico dei più piccoli con la Sinfonia dei giocattoli di Haydn e il Concerto Il cardellino di Vivaldi in programma che lo vede nel duplice ruolo di solista e direttore dell’Orchestra di Padova e del Veneto. Presso l’Orto Botanico della città, il direttore Marco Angius interviene con l’esecuzione dell’Idillio di Sigfrido di Wagner e della Sinfonia Jupiter di Mozart per un evento in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova. Presso la Sala dei Giganti al Liviano, la rivisitazione de Il barbiere di Siviglia di Rossini operata dai fiati dell’Opv lascia spazio al primo appuntamento con le Lezioni di Suono ovvero una serie di incontri nei quali il compositore Salvatore Sciarrino indaga la  storia della musica a partire dall’opera giovanile di Mozart attraverso una serie di elaborazioni per orchestra d’epoca che vede la partecipazione della pianista Anna D’Errico.

Il palco del Teatro Comunale di Vicenza ospita due grandi nomi del pianismo internazionale, il solista Andrea Lucchesini e Alexander Lonquich in qualità di direttore a capo dell’Orchestra del Teatro Olimpico, per il primo Concerto per pianoforte di Brahms e la Sinfonia Italiana di Mendelssohn. Nella Sala del Ridotto viene proiettata Lucia di Lamermoor per la rassegna Cinema in grande al ridotto con Diana Damrau nel ruolo di Lucia e Daniel Oren alla guida dell’Orchestra della Royal Opera House.

Infine il Teatro Ristori di Verona propone un triplice appuntamento che vede Alberto Noisè impegnato nel Quinto Concerto per pianoforte di Beethoven, il violinista Vincenzo Quaranta nella Sinfonia concertante di Mozart mentre Francesco Ommassini si prepara a dirigere La Sonnambula di Bellini per la regia di Hugo De Ana.

TEATRO LA FENICE:

15 – 16 – 17 – 18 – 19 – 21 – 22 – 23- 24 – 27 – 28 – 29/04

AUDITORIUM FONDAZIONE CINI:

23/04

TEATRO TONIOLO:

17/04

ORCHESTRA DI PADOVA E DEL VENETO:

15 – 21 – 23 – 24 – 29/04

TEATRO COMUNALE DI VICENZA:

25 – 27/04

TEATRO RISTORI VERONA:

17 – 19 – 21 – 22 – 23 – 24 – 29 – 30/04

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Dove vedere gli AC/DC in Europa col Rock or Bust Tour

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“I membri degli AC/DC desiderano ringraziare Brian Johnson per il suo contributo e la sua dedizione alla band nel corso degli anni. Gli facciamo i migliori auguri per i suoi problemi di udito e per il suo futuro. Vogliamo che questo tour termini così come è iniziato, e allo stesso modo comprendiamo, rispettiamo e sosteniamo la decisione di Brian di lasciare il tour e salvaguardare la sua salute.  Siamo focalizzati sull’obiettivo di portare a termine l’impegno con il tour per tutti coloro che ci hanno sostenuti negli anni, e riteniamo una fortuna che Axl Rose ci abbia gentilmente offerto il suo supporto.”

AC/DC riprenderanno il Rock Or Bust World Tour con Axl Rose nel ruolo di vocalist. Il tour europeo negli stadi partirà il 7 maggio da Lisbona, e terminerà il 12 giugno ad Aarhus, Danimarca come precedentemente annunciato (di seguito il calendario integrale). Successivamente, Axl Rose si imbarcherà nel “Not In This Lifetime” Summer Stadium Tour con i suoi Guns N’ Roses.

I 10 show negli USA che sono stati rinviati verranno riprogrammati e annunciati a breve, sempre con la partecipazione di Axl Rose.

“Rock Or Bust” è entrato direttamente al n.1 in 10 Paesi: Australia, Austria, Belgio, Canada, Svizzera, Finlandia, Francia, Norvegia, Svezia e Germania dove ha stabilito il record come disco internazionale con maggior numero di copie vendute in 1 settimana degli ultimi 10 anni. In altri 25 Paesi, tra cui Stati Uniti, Spagna, Polonia, Nuova Zelanda, Giappone, Repubblica Ceca, Danimarca, Ungheria, Olanda e Italia, l’album ha debuttato nella Top 5.

Nel nostro Paese “Rock Or Bust” ha fatto il suo ingresso al terzo posto della Top 100 Album FIMI/GFK, in pochissimo tempo ha raggiunto il disco di Platino e ha venduto, ad oggi, oltre 60 mila copie.

“Rock or Bust” contiene 11 brani inediti ed è stato pubblicato a sei anni di distanza da “Black Ice”. Il disco è stato registrato al Warehouse Studio di Vancouver, prodotto da Brendan O’Brien e mixato da Mike Fraser.

AC/DC European tour dates

May 7                       Lisbon, Portugal                 Passeio Maritimo De Alges
May 10                     Seville, Spain                      Estadio De La Cartuja
May 13                     Marseille, France               Stade Velodrome
May 16                     Werchter, Belgium            Werchter Site
May 19                     Vienna, Austria                  Erns-Happel Stadium
May 22                     Prague, Czech Republic    Letnany Airport
May 26                     Hamburg, Germany          Volksparkstadion
May 29                     Berne, Switzerland            Stade De Suisse
June 1                       Leipzig, Germany               Red Bull Arena
June 4                       London, England                The Stadium, Queen Elizabeth Olympic Park
June 9                       Manchester, England        Etihad Stadium
June 12                     Aarhus, Denmark               Ceres Park

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Concerto del Primo Maggio: il cast completo

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Torna anche quest’anno il CONCERTO DEL PRIMO MAGGIO di Roma, tradizionale appuntamento promosso come sempre da CGIL, CISL e UIL ed organizzato da iCompany e Ruvido Produzioni, che dal 1990 raduna nel giorno della Festa dei Lavoratori migliaia di spettatori in una delle piazze più importanti della capitale, Piazza San Giovanni in Laterano, per 8 ore di musica. Conduttore dell’edizione 2016 sarà Luca Barbarossa che, per la prima volta nelle vesti di presentatore del Concertone, porterà sul palco tutta la sua esperienza di musicista e conduttore.

La musica sarà la vera protagonista del concerto, con un cast composto da nomi di grande prestigio, anche internazionale.

Ecco gli artisti che si esibiranno sul palco del CONCERTO DEL PRIMO MAGGIO: SKUNK ANANSIE, MAX GAZZÈ, VINICIO CAPOSSELA con i CALEXICO, ASIAN DUB FOUNDATION, SALMO, MARLENE KUNTZ, TIROMANCINO, FABRIZIO MORO, GIANLUCA GRIGNANI, COEZ, BUGO, DUBIOZA KOLEKTIV, TULLIO DE PISCOPO, GARY DOURDAN feat. NINA ZILLI, NADA, PERTURBAZIONE feat. ANDREA MIRÒ, RAIZ MESOLELLA ROSSI, BANDABARDÒ, AMBROGIO SPARAGNA, MAU MAU, PEPPE BARRA, REZOPHONIC, MODENA CITY RAMBLERS & FANFARA DI TIRANA, EUGENIO BENNATO, ORCHESTRA OPERAIA per REMO REMOTTI, MALDESTRO, THEGIORNALISTI, ENZO AVITABILE, TONY CANTO, MIELE, IL PARTO DELLE NUVOLE PESANTI, MED FREE ORKESTRA con ROBERTO ANGELINI e MATTEO GABBIANELLI (Kutso). . . e non si escludono ulteriori presenze e sorprese dell’ultim’ora.

Skunk Anansie_Anarchytecture_press pictures_credit Emilio Tini_1

Sul palco, in apertura, si esibiranno anche i 3 finalisti del contest dedicato alle nuove proposte artistiche del Concerto del Primo Maggio, 1MNEXT 2016.

Questi i nomi dei 12 finalisti (9 provenienti dal concorso e 3 selezionati dal Circuito Keep On Live): 2elementi (Roma), Banda Rulli Frulli (Finale Emilia), Carboidrati (Crotone), Davide Campisi (Enna), I Santi Bevitori (Roma), Il geometra Mangoni (Pistoia), Simone Costanzo Shark (Catania), Stip’ Ca Groove (Bari), Toot (Roma), La Rua Catalana (Benevento), La Banda del Pozzo (Barcellona Pozzo di Gotto) e Locomotif (Catania).

I 12 finalisti si contenderanno i 3 posti disponibili sul palco del Concertone il 22, 23 e 24 aprile live al Contestaccio di Roma; le serate saranno trasmesse in diretta streaming sul sito RAI.tv. Il vincitore assoluto del contest verrà poi proclamato proprio in Piazza San Giovanni il Primo Maggio.

 

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Tre anni di L.O.V. in musica

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Dopo il Concorso Città di Venezia per giovani pianisti, il Teatro di Villa Groggia di Venezia ha proseguito la sua programmazione musicale con il Concerto dell’Orchestra L.O.V. lo scorso 17 aprile.

Nel suo terzo anno d’attività, l’orchestra diretta da Paola Fasolo, istituita dall’Associazione musicale Lambarena nel tentativo di formare un’orchestra laboratorio per giovani aspiranti musicisti, ha presentato un programma che da Vivaldi si avvia attraverso il Concerto per viola di Stramitz, la Serenata per archi di Elgar fino alla Suite da Un Americano a Parigi di Gershwin. Cesar Bracho, Sofia Olivieri, Ilaria Torresan e Simone Mao tra i solisti che, dopo essere stati accuratamente selezionati alle audizioni di inizio anno accademico, si sono alternati sul palco del teatro.

Un esperimento che nasce dal bisogno di integrare l’apprendimento individuale del linguaggio musicale e della sua tecnica con il “fare musica insieme”, esibendosi nell’ambito dei saggi di classe in preparazione alle esibizioni aperte al pubblico. Sotto questo profilo, l’Orchestra L.O.V. si consolida così nel tempo quale giovane formazione dalle stupefacenti potenzialità arrivando ad affrontare il grande repertorio classico e moderno nei luoghi più prestigiosi della città come le Sale Apollinee del Teatro La Fenice, la Chiesa di San Giovanni in Bragora, il Circolo Artistico e il Palazzo Cavagnis oltre al Teatro Groggia che, insieme al sostegno congiunto della Municipalità e di Mpg cultura, assicura alla giovane realtà musicale un vero punto di riferimento.

Ad incentivare maggiormente lo studio e la frequenza ai corsi dell’Orchestra L.O.V. si è aggiunta quest’anno la possibilità di usufruire di una serie di borse di studio necessarie ad assicurare uno studio continuativo dello strumento in un percorso che, per partecipazione di giovani musicisti e pubblico, rinnova ad ogni occasione un entusiasmante successo.

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Alla Fenice la 20. edizione del Premio Una vita per la musica

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Sulle tracce della ventinovesima edizione del Premio una vita nella musica, destinato al direttore Jeffrey Tate il prossimo venerdì 22 aprile presso le Sale Apollinee del Teatro La Fenice, interrompiamo l’esecuzione del secondo movimento del Quartetto Rosamunde di Schubert nel tentativo di avvicinarci maggiormente allo spirito che questo riconoscimento racchiude, rivolto ai più grandi musicisti del nostro tempo, attraverso un inedito punto di osservazione, quello del Quartetto Guadagnini chiamato a partecipare musicalmente all’evento.

Nonostante sia da tempo in repertorio” precisa il primo violino Fabrizio Zoffoli “continuiamo a studiarlo, soprattutto in vista di un evento così importante, attribuito a una delle più grandi personalità musicali del nostro tempo”. Il loro intervento alla cerimonia si unisce dunque all’omaggio che la città di Venezia rende al grande direttore inglese, insieme a un grande senso di ammirazione e responsabilità verso chi, con le sue interpretazioni, continua a manifestarsi sottoforma di prezioso punto di riferimento in termini di ricerca dell’esecuzione musicale.

 

Sotto questo profilo, il premio si preannuncia come un momento di riflessione attivo che investe la formazione cameristica forse per la prima volta dal momento della loro costituzione, avvenuta dopo una serie di casuali incontri, in occasione di alcuni corsi di perfezionamento musicale. Dopo un iniziale avvio nel segno del classicismo attraverso le musiche di Haydn e Beethoven, il Quartetto Guadagnini si avvicina ben presto alla musica del Novecento e di li alla musica d’oggi, oltre che per l’esigenza di ampliare il repertorio classico, come risposta alle richieste delle varie istituzioni tese all’inserimento di nuove opere nei programmi musicali. Comincia così un’avventura che dalle note di Bartok e Donatoni, per chi avesse assistito al memorabile concerto al Bologna Festival dello scorso anno, sta portando il Quartetto Guadagnini a collaborare da protagonista nei Tre risvegli, la nuova azione musicale che la compositrice Silvia Colasanti presenterà in prima assoluta alla prossima edizione del Festival 2Mondi di Spoleto, su testo di Patrizia Cavalli per la regia di Mario Martone. “Stiamo cercando di persuadere Silvia Colasanti affinché ci autorizzi finalmente ad estrapolare gli interventi strumentali che ci ha affidato, dall’opera che li ha generati, testando così anche la tenuta del tessuto musicale, apparentemente tradizionale ma assolutamente dirompente ed innovativo, anche sul palco da concerto”.

In questa direzione si inserisce una residenza parigina prevista per la fine del 2016, nata dall’esperienza dello scorso ottobre che li ha visti esibirsi accanto alla pianista Beatrice Rana nella versione ridotta del primo Concerto di Chopin per pianoforte e quartetto d’archi. La giusta occasione che consente al Quartetto Guadagnini di poter esplorare in una serie di concerti il repertorio dei compositori dell’est europeo, parallelamente a un approfondimento del repertorio italiano attraverso un viaggio che dal Settecento li conduce ai nostri giorni, scivolando in un affettuoso e celato invito a partecipare al progetto rivolto, tra gli altri, all’ormai compagna di avventure Silvia Colasanti.

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