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Il nuovo album di Giusy Ferreri “Girotondo”

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Dopo il successo straordinario della raccolta Hits”, già disco d’oro, e il singolo Volevo te che ha scalato le classifiche  conquistando in poco tempo il disco di platino, Giusy Ferreri torna con il nuovo attesissimo album di inediti GIROTONDO.

«Girotondo è un album diviso in dueracconta Giusy Ferrerila prima parte è più solare e spensierata mentre la seconda risulta più introspettiva ed emotiva. È un album che nasce dal lavoro di squadra con tanti autori e tanti stili diversi che si sono uniti per creare un progetto di cui sono molto orgogliosa.»

Girotondo, prodotto da Fabrizio Ferraguzzo, è composto da 14 tracce tra cui Fa Talmente Male presentato sul palco della 67. edizione del Festival di Sanremo, e un featuring in L’amore mi perseguita con Federico Zampaglione, autore del brano.

Oltre che con Zampaglione, l’album racchiude altre collaborazioni di rilievo, tra cui quella con Marco Masini, che ha scritto per lei Immaginami, con Tommaso Paradiso dei Thegiornalisti che ha firmato il brano Occhi lucidi e con altri grandi autori come Diego Mancino, Dario Faini e Roberto Casalino.

Questa la tracklist di GIROTONDO:

  • Fa Talmente Male
  • L’amore tante volte
  • Partiti Adesso
  • L’amore mi perseguita (ft. Federico Zampaglione)
  • È finita l’estate
  • Occhi lucidi
  • Col sole e col buio
  • Girotondo
  • La Distanza
  • Il mondo non lo sa più fare
  • Tornerò da te
  • Immaginami
  • Il resto del mondo è diverso da te
  • La gigantessa

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I migliori concerti in Veneto dal 01 al 15 marzo 2017

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Mentre al Teatro La Fenice si susseguono le recite della Bohème diretta da Stefano Ranzani per la regia di Francesco Micheli, dal palco del Teatro Malibran Marco Angius presenta al pubblico le Variazioni op. 27 di Camillo Togni, recentemente ritrovate e dedicate ad Arturo Benedetti Michelangeli, la Prima Sinfonia di Schumann e Random Forest, nuova commissione nell’ambito del progetto «Nuova musica alla Fenice», di Carmine-Emanuele Cella. Il cartellone di Musikàmera procede con il Quartet Gerhard alle Sale Apollinee su lavori di Mozart e Smetana, intervallati dalla Lyrische Suite di Berg. Mentre i migliori allievi del Conservatorio di Venezia si preparano a condividere il palco con l’Orchestra della Fenice, continuano gli appuntamenti con le Sonate pianistiche di Beethoven eseguite a staffetta da studenti e Maestri, tra i quali figurano Francesco Bencinvenga, Massimo Somenzi e Igor Cognolato.

In questa prima parte di marzo, inoltre, Venezia espone le proprie sonorità alle contaminazioni jazz dell’organetto con il violoncello del Didier Laloy duo, del Tingvall Trio, entrambi al Teatro La Fenice, e alle improvvisazioni dal sapore cameristico del pianoforte di Sylvie Courvoisier accanto al violino di Mark Feldman presso il Palazzo Trevisan degli Ulivi.

Alcune elaborazioni d’autore del grande repertorio del Novecento figurano nel biglietto da visita del Settimino dal Musikverein di Vienna che al Teatro Toniolo di Mestre precede il concerto di Beatrice Rana e le sue Variazioni Golberg di Bach, recentemente registrate su disco. Alla musica di Bach si unisce anche la dedica di Frank Peter Zimmermann al Teatro Comunale di Vicenza, nella doppia veste di solista e direttore dell’Accademia d’archi di Bolzano, che prosegue la sua programmazione con La Traviata di Verdi proiettata in diretta dal Metropolitan Opera House di New York.

Una serata all’insegna della sensibilizzare e dell’informare sull’autismo si esprime attraverso l’esecuzione dello Stabat Mater di Haydn a Padova, mentre Gary Hoffman dirige l’Orchestra di Padova e del Veneto in un concerto che spazia dalla musica di Ligeti a quella di Mozart, passando per Schumann e Tchaikovskij in compagnia del violoncellista Daniel Huppert. Ai più piccoli, invece, è dedicato un allestimento delle Quattro stagioni di Vivaldi.

Un concerto sulle più celebri Overture di Tchaikovskij e Verdi impegna infine Andrea Battistoni al Teatro Filarmonico di Verona mentre il Trio Metamorphosi approfondisce i capolavori cameristici di Schumann al Teatro Comunale di Pordenone.

TEATRO LA FENICE:

01 – 02 – 04 – 05 – 08 – 09 – 10 – 11/03

TEATRO TONIOLO:

03 – 14/03

ORCHESTRA DI PADOVA E DEL VENETO:

06 – 09 – 11/03

TEATRO COMUNALE DI VICENZA:

13 – 14/03

TEATRO FILARMONICO DI VERONA:

03 – 04/03

TEATRO COMUNALE DI PORDENONE:

09/03

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Birra Antoniana La Fenice, si alza il sipario

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Alle Sale Apollinee Michele Vecchiato, fondatore del Birrificio Antoniano insieme al fratello Sandro, consegna ufficialmente la prima bottiglia al Sovrintendente del Teatro La Fenice Cristiano Chiarot.

Si inaugura così il risultato di un anno di lavoro che oggi assume il gusto della neonata Birra Antoniana La Fenice, un prodotto capace di racchiudere i colori, i profumi ed ora anche i suoni della città lagunare attraverso caratteristiche uniche che fanno di questa birra una bionda di bassa fermentazione dal colore oro brillante, con una schiuma fine e compatta capace di svelare al naso i profumi maltati della crosta di pane e di biscotto, perfettamente bilanciati da fresche note di luppoli aromatici.

Un nuovo prodotto che si impone nel mercato per la sua capacità di evidenziare quanto il settore agroalimentare sia un tassello fondamentale della cultura italiana, rappresentando un modo completo di veicolare nel mondo l’unicità delle nostre tradizioni.

Al brindisi inaugurale è seguito un ricco dj-set di degustazione.

Birra Antoniana La Fenice Dj-set

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Secondo Angius, Schumann è il più attuale dei contemporanei

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Dopo averle incise per la prima volta con l’Orchestra di Padova e del Veneto, Marco Angius riporta le Variazioni op. 27 per pianoforte e orchestra di Camillo Togni sul palcoscenico della città che le tenne a battesimo nel lontano 1946, prima di perderne le tracce. E’ dunque possibile parlare oggi di un importante ritrovamento, dovuto alla ricerca di Aldo Orvieto, solista della serata, nell’archivio privato di Lya De Barberiis, amica e musa del compositore, sia per la qualità della musica che per la loro rilevanza storica. La partitura infatti, dedicata all’amico Arturo Benedetti Michelangeli che avrebbe dovuto tenere la prima esecuzione, riporta i segni della direzione di Bruno Maderna.

L’ascolto delle Variazioni ricolloca l’opera sotto forma di un ideale incontro tra una struttura di discendenza romantica ma ben predisposta ad accogliere una scrittura dodecafonica nello stile, anche se ben più libera nell’animo. Così, alla morbida introduzione orchestrale, si inserisce il primo intervento solistico del pianoforte pronto a trascinare con sé il tema appena esposto attraverso le possibili combinazioni. La varietà di colori e di spirito, dal movimento quasi rapsodico come la scrittura di Togni riesce a suggerire, non trova però un corrispettivo nell’esecuzione. La linea dell’Orchestra della Fenice sembra infatti più preoccupata a non prevaricare sulla timida prova del pianista più che di aiutarlo a spiccare il volo.

Un simile pallore accompagna l’entrata sul palco del Teatro Malibran di Carmine-Emanuele Cella, compositore marchigiano che, stranamente, non incontra il tradizionale calore della cerimonia di presentazione del progetto Nuova musica alla Fenice. Quella di Random Forests, il lavoro commissionato per l’occasione, si è rivelata dunque una prova ancor più ardua del previsto. Prendendo spunto da un articolato concetto geometrico, l’opera si presenta distribuita su fasce timbriche perlopiù statiche, culminanti in un improvviso barbaro intervento delle percussioni come ultimo inespresso tentativo di redenzione dall’andamento generale del lavoro musicale.

A risollevare l’ascoltatore, nel pieno spirito del suo concepimento, entra in gioco la seconda parte del programma. A dir poco sorprendente, sin dal primo gesto dell’Andante un poco maestoso, la Prima Sinfonia di Schumann si impone per brillantezza, compattezza sonora e innato senso della direzione. L’inaspettata fluidità del Larghetto pone l’accento sulla necessità di questa musica di respirare come un vero e proprio organismo vivente. Non c’è massa sonora che copra il minimo disegno melodico, nell’alternanza tra pieno e vuoto, tantomeno il più delicato intervento contrappuntistico. Così fino al turbinio dell’ultimo movimento, passando per l’eleganza dello Scherzo. Finalmente libero da ogni impedimento, Marco Angius consegna un’esecuzione travolgente di uno Schumann per niente relegato alla storia, premiata da continui e meritati cicli di applausi.

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Ermal Meta annuncia il nuovo tour: ecco le date

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Dopo l’exploit a Sanremo, dove si è classificato terzo con Vietato morire, è diventato uno degli “argomenti” preferiti degli appassionati delle sette note. Stiamo parlando di Ermal Meta, uno dei talenti più interessanti che la musica ci abbia regalato negli ultimi tempi. Ieri, la notizia della sua partecipazione alla nuova edizione di Amici nelle vesti di giudice, insieme ad Ambra Angiolini ed Eleonora Abbagnato. Oggi, un ulteriore aggiornamento per tutti i suoi fan. Quello più atteso: le date del tour.
Il primo appuntamento è previsto per il 21 aprile, al New Age Club di Roncade (TV), per una tournée (to be continued…) che ad oggi prevede 17 date.

Ecco i concerti confermati finora:

21 aprile Roncade (TV), New Age Club
7 maggio Milano, Alcatraz
16 maggio Roma, Auditorium Parco della Musica
17 maggio Napoli, Teatro Acacia
25 maggio Bologna, Teatro Duse
2 giugno Montespertoli (FI), Festa del Chianti
3 giugno Sanremo (IM), Teatro Ariston
24 giugno Verbania, La milanesiana – concerto acustico
27 giugno Verona, Teatro Romano
8 luglio Mirano (VE), Mirano Summer Festival
12 luglio Venaria Reale (TO), La milanesiana – concerto acustico
22 luglio Roma, Auditorium Parco della Musica “Cavea”
31 luglio Limbadi (VV), Piazza Marconi
4 agosto Pescara, Teatro Monumento D’Annunzio
9 agosto Forte dei Marmi (LI), Villa Bertelli
16 agosto Follonica (GR), Arena Spettacoli
18 agosto Ferrandina (MT), Piazza del Plebiscito

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‘L’amore e la violenza’. I Baustelle in concerto a Venezia

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Fa tappa al Teatro Goldoni di Venezia venerdì 28 marzo 2017 il nuovo tour dei Baustelle. Organizzato da Veneto Jazz il concerto segue la pubblicazione del nuovo album ‘L’amore e la violenza’ uscito a gennaio per Warner Music Italia.

Composto da 12 tracce, l’album è prodotto artisticamente da Francesco Bianconi e mixato da Pino ‘Pinaxa’ Pischetola, ed è il settimo di inediti dei Baustelle. Sul palco, oltre a Francesco Bianconi (voce, chitarre, tastiere), Claudio Brasini (chitarre) e Rachele Bastreghi (voce, tastiere, percussioni), ci saranno Ettore Bianconi (elettronica e tastiere), Sebastiano de Gennaro (percussioni), Alessandro Maiorino (basso), Diego Palazzo (tastiere e chitarre) e Andrea Faccioli (chitarre).

Nati a metà anni ’90 nella provincia senese, a Montepulciano, i Baustelle si pongono subito all’attenzione della critica col primo acclamato album, ‘Sussidiario illustrato della Giovinezza’, del 2000, in cui mescolano sonorità da britpop (Pulp su tutti) alla canzone d’autore italiana. L’amalgama prosegue ancor più efficacemente con il raffinato ‘La moda del lento’, del 2003, riuscito omaggio alla cultura francese degli anni ’60 (e a molto altro: i già citati Pulp, Celentano, disco anni ’80, chitarre anni ’70).

Dall’abbandono di Fabrizio Massara (2005) e dal trasferimento di Bianconi a Milano (2004) i Baustelle ne escono radicalmente mutati: vengono lasciate le sonorità più espressamente vintage a favore di un pop rock tendente all’indie che richiama in maniera più marcata la musica italiana. A ciò coincide un graduale crescendo di successo commerciale, prima con ‘La Malavita’ (2005) e poi con ‘Amen’ (2008), dischi rispettivamente d’oro e di platino.

Dopo ‘I Mistici dell’Occidente’ (2010), nel 2013 i Baustelle hanno dato alle stampe ‘Fantasma’, ambizioso concept album quasi interamente orchestrale. Registrato a Roma nel corso di tre concerti in tre diverse location – la Cavea dell’Auditorium Parco della Musica, l’ex-Mattatoio di Testaccio e l’Auditorium della Conciliazione – con tre diverse formazioni (una orchestra sinfonica, una sezione fiati e un quartetto d’archi), l’album offre una scaletta di grande varietà, con tutti i classici del gruppo completamente riarrangiati.

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La bussola e il cuore. Minghi al Teatro Corso di Mestre

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La stagione 2016-2017 di Teatro in Corso di Mestre chiude sabato 25 marzo alle ore 21.15 all’insegna della musica d’autore: sul palco salirà Amedeo Minghi con ‘La bussola e il cuore’, un emozionante concerto in cui, in occasione dei 50 anni di carriera e dell’uscita del nuovo progetto discografico, Minghi proporrà le canzoni contenute nel triplo cd e una scelta ricercata del suo vasto repertorio.

L’Immenso, 1950, La Vita Mia, Vattene Amore, I Ricordi Del Cuore… Alzi la mano chi non ha mai ascoltato o canticchiato almeno una volta nella vita queste canzoni. Canzoni in cui la centralità di Amedeo Minghi e del suo pianoforte saranno evidenziate sul palco da musicisti, ballerini e video. Uno spettacolo denso in cui l’intensità della melodia coinvolgerà il pubblico in un’atmosfera toccante che trasversalmente abbraccerà diverse generazioni. La Bussola e il Cuore vuole essere una possibilità di viaggio: immaginiamo che la musica sia un mondo e queste canzoni satelliti in cui orbitano dimensioni e profondità della scrittura musicale più o meno note.

Chiunque abbia la compiacenza di osservare questa volta celeste, noterà luci distinte, rosse come il filo che non abbiamo mai perso in cinquant’anni di vita artistica; rosse come l’amore da dove tutto origina e tutto ritorna come il mare incandescente, la lava, i lapilli, le labbra di chi si ama e di chi, per sorte, ci è distante.

Qualcuno punterà il dito e le indicherà, altri distrattamente passeranno, altri ancora stanno già volando. Servirà una bussola per orientarci in questo lungo viaggio, e tanto cuore, quello, forse, non ci è mai mancato. Canzoni, saranno una geografia delle emozioni… dunque, che stiamo aspettando… Partiamo!

Teatro in Corso – un progetto Dal Vivo S.r.l.; comunicazione MabaComunica – ha proposto quest’anno con grande successo un cartellone ricco di appuntamenti tra musica, comicità d’autore, commedia e trasformismo. Tra i protagonisti, Niccolò Fabi, Amedeo Minghi, Arturo Brachetti, Pintus, Paolo Migone, Marco & Pippo, la danza classica e il tango.

 

 

Biglietti:
PRIMA PLATEA € 50,00 + d.p.
SECONDA PLATEA € 38,00 + d.p.
PRIMA GALLERIA € 33,00 + d.p.
SECONDAGALLERIA € 24,00 + d.p.

Prevendite:
Mestre – Good Music Via Brenta Vecchia, 23 – tel. 041 940947
Mestre – Hellovenezia Piazzale Cialdini – tel. 041 2424
Mestre – Auchan (1 piano) Via Don Tosatto – tel. 041 5074300
Mestre – Mediaworld Via G. Bella – tel. 041 5026111
Venezia – Hellovenezia Piazzale Roma – tel. 041 2722249
Padova – Coin Ticketstore Via Altinate, 16/8 – tel. 049 8364084
Treviso – Mezzoforte Via G. Pascoli, 11 – tel. 0422 540365
Lido di Venezia – Hellovenezia approdo Actv Lido Santa Maria Elisabetta
Sottomarina – Hellovenezia Via Padova, 22 – tel. 041 2424

Online su www.ticketone.it – www.vivaticket.it

Per informazioni
Tel. 041.5369810 – 348.0613992
www.dalvivoeventi.it

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I migliori concerti in Veneto dal 15 al 31 marzo 2017

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Ad anticipare il ritorno delle ambientazioni contemporanee della Carmen pensate dal regista spagnolo Calixto Bieito, per la direzione musicale di Myung-Whun Chung, il Teatro La Fenice organizza un confronto attorno al ruolo della donna nell’opera musicata da Bizet. Ai caffè pedagogici: Carmen, il sipario sulla violenza prendono parte i rappresentanti del Centro Antiviolenza di Venezia, della Casa Famiglia San Pio X e Veronica Simeoni, interprete di Carmen.

Un doppio appuntamento con la musica jazz si condensa in occasione di Landscapes, il concerto proposto da Markus Stockhausen e Ferenc Snétberger nel quale passione latina e musica indiana si uniscono alle architetture sonore di Johann Sebastian Bach, anticipati dall’intervento al pianoforte di Manuel Magrini. Al Teatro Villa Belvedere di Mirano, invece, The Great Harry Hillman alimentano New Echoes, la rassegna che sta portando a Venezia e dintorni le più fresche combinazioni sonore del jazz svizzero di oggi.

Sul fronte della musica da camera troviamo schierati il pianista Pietro De Maria alle Sale Apollinee per le Variazioni Goldberg di Bach mentre, alla Scuola di San Giovanni Evangelista, la Società dei Concerti avanza sul terreno quartettistico con il Quartour Modigliani e il Quartour Akilone, ovvero sulle note di Beethoven, Schumann, Janáček e Ravel. Proseguono anche gli appuntamenti con i docenti del Conservatorio nei quattro appuntamenti che conducono a termine l’esecuzione integrale delle Sonate pianistiche di Beethoven. Mentre Anna Barutti, Luca Romagnoli, Francesco Bencinvenga e Muriel Chemin si avvicinano alla Sonata op. 111, Elena Nefedova, vincitrice dell’ultima edizione del Concorso pianistico Premio Venezia, tiene il suo recital pianistico al Teatro Toniolo di Mestre.

Dopo il successo dello scorso anno, è Ivan Fedele il protagonista della seconda edizione delle Lezioni di suono presso la Sala dei Giganti al Liviano di Padova, mentre all’Auditorium Pollini il compositore e attuale direttore della Biennale Musica di Venezia presenta Lexikon III, nuovo lavoro musicale eseguito in prima assoluta da Marco Angius all’interno di un programma variegato che prevede la Quarta Sinfonia di Schumann e il Primo Concerto per violino di Prokofiev con Michael Barenboim solista. Per gli Amici della Musica di Padova alcune opere cameristiche di Beethoven si stringono attorno ai concerti del Trio di Parma e del duo Istvan Vardai e Dénes Várjon, mentre Seong-Jin Cho, vincitore del XVII Concorso Chopin, offre un ricco recital alla città di Treviso improntato sue due Libri di Images di Debussy, sulla quattro Ballate di Chopin e la Sonata k 332 di Mozart. Per commemorare i settant’anni dell’esodo dall’Istria e dalla Dalmazia, il Teatro Comunale ospita invece il concerto di Uto Ughi con Andrea Bacchetti al pianoforte.

In una serata dedicata interamente a Brahms, Alexander Lonquich dirige il Concerto per violino al Teatro Comunale di Vicenza con Alexander Janiczek solista assieme al suo irrinunciabile Guarneri del Gesù. La Sala del Ridotto, invece, accoglie le proiezioni dell’Idomeneo di Mozart diretto da James Levine al Metropolitan Opera House e Madama Butterfly di Puccini, sempre in diretta dalla Royal Opera House con Antonio Pappano sul podio.

Se Tosca è incarnata dalla voce di Fiorenza Cedolins per la regia di Giovanni Agostinucci, all’interno della programmazione sinfonica del Teatro Filarmonico di Verona si inserisce la Terza Sinfonia di Beethoven e il Concerto K. 595 di Mozart con Leonora Armellini al pianoforte. Molto attivo sia nel repertorio solistico che cameristico, Gabriele Carcano incontra il violino di Lorenza Borrani al Teatro Comunale di Pordenone in un programma molto curioso che, accanto alla Seconda Sonata di Brahms e Bartok, oltre all’op. 96 di Beethoven accoglie un lavoro di raro ascolto come i Fünf Nachstücke du Henze: sicuramente un’altra occasione da non perdere!

TEATRO LA FENICE:

21 – 22 – 23 – 24 – 25 – 26 – 28 – 29 – 30 -31/03

SCUOLA GRANDE SAN GIOVANNI EVANGELISTA:

20 – 31/03

CONSERVATORIO DI MUSICA BENEDETTO MARCELLO:

18 – 21 – 24 -30/03

TEATRO TONIOLO:

31/03

NEW ECHOES:

17/03

ORCHESTRA DI PADOVA E DEL VENETO:

16 – 29/03

AMICI DELLA MUSICA DI PADOVA:

24 – 29/03

TEATRO COMUNALE DI TREVISO:

16 – 27/03

TEATRO COMUNALE DI VICENZA:

20- 28 – 30/03

TEATRO FILARMONICO DI VERONA:

19 – 21 – 23 – 24 – 25 – 26 – 28 – 30 – 31/03

TEATRO COMUNALE DI PORDENONE:

17/03

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Il nuovo album di Fabri Fibra “Fenomeno”

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Esce il 7 aprile il nuovo album di Fabri Fibra, “FENOMENO”, già disponibile in pre-order su iTunes e Amazon, al link:https://umi.lnk.to/_Fenomeno

Il disco è stato anticipato dall’omonimo singolo, che è la più alta nuova entrata della classifica di EarOne dei brani più trasmessi in radio! Esploso su tutti i network radiofonici, il singolo ha infatti scalato la classifica, piazzandosi al 27° posto.

La tracklist del disco:

  • INTRO
  • 2. RED CARPET
  • 3. FENOMENO
  • 4. SKIT – IL TEMPO VOLA
  • 5. MONEY FOR DOPE 2017
  • 6. PAMPLONA (feat. Thegiornalisti)
  • 7. EQUILIBRIO
  • 8. SKIT – CONSIDERAZIONI (feat. Roberto Saviano)
  • 9. CRONICO
  • 10. STAVO PENSANDO A TE
  • 11. LASCIA STARE
  • 12. DIPINTO DI BLU (feat. Laioung)
  • 13. INVECE NO
  • 14. OGNI GIORNO
  • 15. LE VACANZE
  • 16. NESSUN AIUTO
  • 17. RINGRAZIO

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Martha Argerich al Bologna Festival 2017

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Anche quest’anno Martha Argerich è protagonista del Bologna Festival, cui aveva già partecipato nel 2016. Per l’edizione 2017 propone un programma ancor più ricco e interessante, che spazia dal folklore di De Falla all’impressionismo di Debussy.

Un’autentica star del pianoforte, Martha Argerich, conosciuta in tutto il mondo per il perfetto connubio tra precisione tecnica e temperamento passionale. L’artista argentina, naturalizzata svizzera, ha toccato ogni vetta, vinto ogni premio, distinguendosi già all’età di cinque anni come un vero enfant prodige. Soltanto il mese scorso aveva dovuto annullare, per motivi di salute, i suoi concerti a Torino, Genova e Firenze. Fortunatamente non è mancata all’appuntamento annuale col Teatro Manzoni di Bologna.

Rispetto a quanto annunciato sul sito ufficiale dell’Auditorium Manzoni, il programma della serata è stato stravolto, mantenendo soltanto due dei brani precedentemente annunciati. Il concerto si è aperto, a sorpresa, con il Quartetto n.3 in do maggiore WoO 36 per pianoforte e archi di Beethoven: un pezzo di grande equilibrio ma anche di estrema difficoltà tecnica; il brano è, infatti, costellato da momenti virtuosistici di alto livello, rapidi e intensi, soprattutto nel primo tempo.

Segue Schumann, con i suoi Sei studi in forma di canone op.56, nella trascrizione per due pianoforti di Debussy. Martha Argerich e Eduardo Hubert, seduti fianco a fianco, danno vita a questo brano dolce, nel quale le voci si rincorrono in un contrappunto insistito e struggente. Viene introdotto anche un pezzo di De Falla, Canciones populares españolas (après Kochansky), costituito da sei movimenti coinvolgenti, quasi cinematografici. Il brano esalta l’affiatamento dell’Ensemble ReEncuentros, formato da Jorge Bosso (che ha anche trascritto il pezzo), Enrico Fagone, Anton Martynov, il già citato Eduardo Hubert e Lyda Chen Argerich, che condivide con la madre non soltanto il palcoscenico ma anche una somiglianza sorprendente.

Il secondo tempo si apre con il Prèlude à l’après midi d’un faune, che è già di per sé uno dei migliori pezzi di Debussy, il simbolo massimo dell’impressionismo musicale. Gioioso come il fauno protagonista del brano, cristallino come le acque in cui si specchia, delicato come le ninfe con cui gioca; il pezzo acquista una dimensione quasi mistica grazie al tocco magico della Argerich. La serata si conclude con il Trio n.2 in mi minore op. 67 di Šostakovič; di nuovo un pezzo virtuosistico in cui l’artista può giocare con tutto l’equipaggiamento tecnico ed espressivo richiesto dal compositore russo. Gli archi di Martynov e Bosso riescono ad emergere, ad uscire dall’ombra in cui il pianoforte li aveva –inevitabilmente- relegati.

Un concerto fuori dal comune, pervaso dal carisma straordinario della Argerich, che con facilità, quasi noncuranza, fa emergere dalla penombra del teatro paesaggi sonori meravigliosi. A tale perfezione tecnica e stilistica si affianca un clima giocoso ed amichevole creato dagli interpreti che condividono un consolidato rapporto sia professionale che umano. E così il pubblico, mentre ascolta una delle migliori pianiste del mondo, è tentato di credersi altrove: nel salotto di casa propria, o in quello di casa Argerich, ascoltando un intimo concerto tra amici.

Bologna Festival 2017

Martha Argerich pianoforte

Ensemble ReEncuentros

Anton Martynov violino   Lyda Chen Argerich viola
    Jorge Bosso violoncello   Enrico Fagone contrabbasso
Eduardo Hubert pianoforte

www.bolognafestival.it

www.auditoriumanzoni.it

 

 

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Evan Parker a Dolo all’interno di Jazz Area Metropolitana

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Dopo i successi di Mirano e Martellago, Jazz Area Metropolitana arriva a Dolo (VE): sabato 25 e domenica 26 marzo e per quel weekend è davvero atteso un piccolo miracolo. Il capostipite del free jazz europeo, colui che ha rivoluzionato le sorti della musica europea dello scorso secolo – il grande sassofonista Evan Parker – è protagonista di una lunga residenza (composta da un’intervista, un workshop e un concerto) nel prezioso paesino veneto. Il grande appuntamento è Sabato 25 Marzo alle 18.00, presso la Libreria Morelli di Dolo – storico esercizio del paese – quando Evan Parker sarà a disposizione per un’intervista, diretta da Daniele Goldoni. Tutto rigorosamente a ingresso libero.

Il grande sassofonista che ha scritto una parte importante della storia della musica del Novecento sarà a Dolo anche domenica 26 marzo: al mattino sarà impegnato con gli allievi del Workshop per una lunga lezione-laboratorio, mentre alle 18 Parker sarà ospite presso lo storico e affascinante edificio dell’Ex Macello. Ancora la valorizzazione del territorio, dunque, per Jazz Area Metropolitana, che restituisce alla musica e alla cittadinanza il bellissimo edificio ottocentesco. All’Ex Macello Evan Parker (grazie anche alla collaborazione con Ca’ Foscari – Università degli Studi di Venezia) è protagonista di un concerto in solo e di un gran finale che vedrà il grande artista esibirsi insieme ai partecipanti al workshop.

Ma le esibizioni a Dolo cominceranno già dalle 17 di Sabato, quando Dolo verrà letteralmente invasa dal jazz in tutti i suoi angoli: “Jazz in the Shops” vede giovani e promettenti artisti esibirsi ovunque, a cominciare dagli esercizi commerciali. L’esordio alle 17 tocca Daniele Goldoni (tromba) e Marco Centasso (contrabbasso) presso la Pasticceria Zanin di via Cairoli 3; a seguire, alle 17.15 nei pressi del Supermercato Alì (via San Pio X, 5) suoneranno Jacopo Giacomoni al sax alto e Raul Catalano alla batteria. Alle 19 grande finale a I Molini del Dolo (via Garibaldi 3) con Ophir in concerto, una giovane band tra jazz, funk e rock che è nata in seno ai laboratori musicali di Ca’Foscari.

Come si apprende direttamente dalla fonte organizzativa, Jazz Area Metropolitana è un nuovo network, ideato e voluto da nusica.org, che intende unire molti “attori” del territorio veneto (in particolare delle tre ex province di Venezia, Padova e Treviso) in nome della cultura, della condivisione, dell’innovazione e dell’esperienza artistica. Live performance, workshop, conferenze, proposte interdisciplinari, nuove produzioni, ricerca e innovazione, sperimentazioni collettive sono tra le attività proposte da Jazz Area Metropolitana nei teatri ed auditorium ma anche in negozi, antiche ville, magazzini, case private, parchi, riserve naturali e i più vari contesti di quei luoghi pubblici condivisi che raccontano la storia e la vita di un Veneto ancora sconosciuto ai più.

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Alla Fenice Carmen si tinge di rosso

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Ben lontana dai richiami della Grecia classica del Venusberg in Tannhäuser, la Carmen di Calixto Bieito si tinge di rosso, di una sensualità che non attende a mostrarsi alla luce della provocazione come espressione di un gioco selvaggio, indispensabile a forzare i vincoli di ogni dignità per potersi abbeverare degli accenti di una provocazione che incontra le declinazioni proprie della violenza più cruda, laddove riesce a sottrarsi alla pura necessità carnale. Così il regista avvicina l’opera di Bizet ai nostri giorni in un vorticoso girone di contrabbandieri alla guida di Mercedes sgangherate e truppe di soldati attenti solo a contendersi il favore della protagonista, animando senza tregua i quattro atti dell’opera. Una messinscena che non consente distrazioni, da vivere tutta d’un fiato a partire dai fugaci momenti di accorato lirismo fino a quelli dal forte impatto emotivo, capaci di colpire come un improvviso pugno diretto allo stomaco. Nulla può essere tralasciato, né tantomeno evitato, poiché anche il minimo dettaglio è necessario al regista per calibrare con un certo rilievo gli elementi che concorrono alla caratterizzazione di una personalità posta ai limiti, capace ancora oggi di offrire validi elementi di riflessione.

Ottima la prova dell’Orchestra del Teatro La Fenice guidata dal maestro Myung-Whun Chung in una versione che si disfa quasi completamente dei recitativi per concentrare le forze verso un unico flusso sonoro che si modula costantemente alle richieste espressive delle voci, prima di trascinarle verso il tragico epilogo. Grazie alla decisa vocalità, Veronica Simeoni offre una Carmen spietata, totalmente indifferente ai sentimenti mostrati dal Don José di Roberto Aranica che, pur presentandosi in una buona prova canora, riesce a trovare una linea maggiormente definita solo nella seconda parte dell’opera. Tra i due spicca per sensibilità musicale, oltre che vocale, la Micaëla di Ekaterina Bakanova in una prova capace di riportare in prima linea la forza di un personaggio che si dimostra tutt’altro che marginale.

Pubblico partecipe e generoso in una produzione di altissimo livello da ogni punto di vista.

Carmen: Veronica Simeoni

Don José: Roberto Aronica

Escamillo: Vito Priante

Micaëla: Ekaterina Bakanova

Mercédès: Laura Verrecchia

Moralès: Francesco Salvadori

Zuniga: Matteo Ferrara

Lillas Pastia: Cesare Baroni

Le Dancaïre: Armando Noguera

Le Remendado: Loïc Félix

Frasquita: Claudia Pavone

Direttore

Myung-Whun Chung

Regia

Calixto Bieito

Scene

Alfons Flores

Costumi

Mercè Paloma

Light designer

Alberto Rodriguez Vega

 

Orchestra e Coro del Teatro La Fenice

Piccoli Cantori Veneziani

Maestro del Coro

Claudio Marino Moretti

Maestro del coro voci bianche

Diana D’Alessio

 

 

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Lezioni di Suono: Ivan Fedele a Padova

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Con un concerto-anteprima, lo scorso 16 marzo il direttore artistico e musicale Marco Angius ha assegnato pubblicamente la nuova residenza artistica al compositore Ivan Fedele, attualmente direttore della Biennale Musica di Venezia al suo secondo incarico, con una prima esecuzione assoluta di Lexikon III, saggio oggetto della nuova commissione dell’Orchestra di Padova e del Veneto.

Sulla linea del format ideato lo scorso anno per Salvatore Sciarrino, da mercoledì 29 marzo si avvia un nuovo ciclo di Lezioni di suono presso la Sala dei Giganti al Liviano, mentre quelle dello scorso anno stanno per essere trasmesse tutti i giovedì da RAI5, a partire dal prossimo 13 aprile. Il sottotitolo di ciascun incontro – f@hay.dn, if@moz.art e if@beethov.en – ne anticipa l’intento, strutturato sulla possibilità di far dialogare la musica dei compositori della Scuola di Vienna con quella di Fedele, qui rappresentata nell’esecuzione di un trittico – Syntax 0.1, Syntax 0.2 e Syntax 0.3 – accanto ad alcuni dei capolavori della tradizione musicale come la Sinfonia n. 99 di Haydn, la Praga di Mozart e la Quarta di Beethoven.

Anche quest’anno, grazie alla collaborazione con l’Università degli Studi di Padova, le Lezioni di Suono si annunciano come preziose occasioni di confronto fra la musica del presente e i compositori del passato, nell’ottica di un più vasto impegno allargato all’intera stagione concertistica dell’orchestra veneta che si delinea oggi sotto il profilo de Il suono molteplice.

mercoledì 29 marzo 2017 | ore 17:30 | Sala dei Giganti al Liviano, Padova

Ivan Fedele, Marco Angius (direttore)

Ivan Fedele: Syntax 0.1 (if@hay.dn) (2009)

Joseph Haydn: Sinfonia n. 99

venerdì 21 aprile 2017 | ore 17:30 | Sala dei Giganti al Liviano, Padova

Ivan FedeleMarco Angius (direttore)

Ivan Fedele: Syntax 0.2 (if@moz.art) (2014)

Wolfgang Amadeus Mozart: Sinfonia n. 38 “Praga”

venerdì 12 maggio 2017 | ore 17:30 | Sala dei Giganti al Liviano, Padova

Ivan FedeleMarco Angius (direttore)

Ivan Fedele: Syntax 0.3 (if@beethov.en)

Ludwig van Beethoven: Sinfonia n. 4

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I migliori concerti dal 1 al 15 aprile

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Nella versione di Calixto Bieito, Carmen continua a raccogliere l’entusiasmo del pubblico dal palco del Teatro La Fenice e a stimolare nuovi spunti, come “la misoginia della solitudine maschile”, capaci di alimentare lo spirito dei Caffè pedagogici, presieduti da giornalisti, professori universitari, rappresentanti dell’associazione Maschile Plurale di Roma e del CAM Centro di ascolto. Mentre si avvicina la data del concerto di Jeffrey Tate, con la Terza Sinfonia di Casella e l’Incompiuta di Schubert, il pianoforte si colora di rosa al servizio di Yuja Wang, ormai celebre in tutto il mondo per il suo tocco deciso dall’alto grado seduttivo. Per la musica da camera, le Sale Apollinee accolgono un programma interamente dedicato al repertorio del primo Novecento affidato al trio con clarinetto composto da Carbonare-Apap-Prosseda, mentre alla Società Veneziana di Concerti è la volta del duo Serova-Faes con un pensiero rivolto al ruolo della viola nel repertorio russo.

Tra gli Amici della musica di Padova, Sergio Balestracci prepara il pubblico alla settimana santa attraverso le suggestioni cinquecentesche dell’Officium Hebdomadae Sanctae del compositore Tomás Luis de Victoria, che riversa idealmente la sua eco nella musica di Albeniz e Falla proposta nel recital pianistico di Jean-François Heisser. Dopo la presentazione del documentario-omaggio al compositore Salvatore Sciarrino, in occasione dei suoi settant’anni, l’Orchestra di Padova e del Veneto incontra la voce di Laura Polverelli per la Les nuits d’été di Berlioz mentre il direttore Marco Angius attende il soprano Chiara Isotton per l’esecuzione della Quarta Sinfonia di Mahler e della n. 49 di Haydn, intitolata La passione.

Alcuni tra i temi più noti della musica applicata al cinema si riuniscono al Teatro Toniolo di Mestre in un concerto fuori abbonamento, mentre vari dj-set richiamano la voce di Joy Frempong supportata dalla batteria di Lleluja-Ha sul palco dello Spazio Aereo di Marghera. Nelle varie sue declinazioni, la forma del Concerto strumentale si presenta questo mese al fianco di alcuni tra i più grandi interpreti, come quello per violino di Beethoven sotto le arcate di Giovanni Andrea Zanon al Filarmonico di Verona, il Secondo di Brahms per il tocco del pianista András Schiff al Teatro Comunale di Treviso e quello di Grieg con Gabriela Montero al Teatro Verdi di Pordenone, che anticipa così una delle formazioni cameristiche più autorevoli delle generazioni di musicisti più recenti, come il Quartetto Noûs.

TEATRO LA FENICE:

01 – 02-  03 – 04 – 05 – 07 – 08 – 09 – 11 – 12/04

SOCIETÀ VENEZIANA DI CONCERTI:

08/04

AMICI DELLA MUSICA DI PADOVA:

05 – 12/04

ORCHESTRA DI PADOVA E DEL VENETO:

06 – 07 – 08 – 11 – 12/04

TEATRO TONIOLO:

09/04

SPAZIO AEREO:

07/04

TEATRO COMUNALE DI TREVISO:

05/04

TEATRO FILARMONICO:

01/04

TEATRO VERDI DI PORDENONE:

01 – 08/04

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Afterhours – Il tour nei club di “Folfiri o Folfox”

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In dodici date la band ha riproposto i successi di Folfiri o Folfox, album uscito la scorsa primavera riscuotendo un enorme successo sia di pubblico che di critica. Considerato uno tra i migliori di sempre nella discografia del gruppo, si è piazzato istantaneamente al primo posto tra gli album più venduti in Italia. E non stupisce: la loro ultima fatica è il frutto di un lavoro intenso, che riflette un percorso emotivo intrapreso da tutti i membri della band. In particolare, l’album è ispirato al padre scomparso di Manuel Agnelli e infatti il titolo  fa riferimento a due trattamenti chemioterapici.  La morte, la malattia, il dolore sono temi che toccano tutti noi: Folfiri o folfox è un album tanto oscuro quanto universale.

Un disco intrigante, quindi, che dal vivo rende ancora di più, detonando in un’esplosione di rabbia e sofferenza. Venerdì sera lo storico Vox di Nonantola era affollatissimo, gremito di un pubblico stupendo, estremamente vario per età e stili. Davanti a questa sala variegata, gli Afterhours hanno ripercorso i pezzi più amati dell’ultimo album: Grande, Se io fossi il giudice, Non voglio ritrovare il tuo nome, la litania ipnotica di San Miguel. Ma, per la gioia dei fan, non sono mancati i vecchi classici come Bye bye Bombay o Ballata per la mia piccola iena, accompagnati a squarciagola da un pubblico molto caloroso.

La band, nella “nuova” formazione con Rondanini e Pilia, ha trovato un equilibrio perfetto, una sorprendente espressività. I musicisti colpiscono per la loro poliedricità e per la forte presenza scenica, quasi teatrale. Manuel Agnelli è instancabile, vulcanico; il tempo per lui non è passato. È passato, invece, a livello emotivo; il celebre frontman si è trovato a vivere una serie di esperienze anche tragiche che lo hanno fatto maturare e diventare “bambino abbandonato e, al contempo, definitivamente adulto una volta per tutte”.  Queste esperienze permeano i testi, nei quali appare per la prima volta un uomo vulnerabile, fragile. Agnelli si racconta, indagando la paura della morte, la mancanza di Dio, la disperazione; eppure l’album è anche un inno alla vita.

Alla fine della serata, i musicisti ringraziano i tecnici e tutti quelli che li hanno accompagnati in questa breve avventura primaverile, scattando le foto di rito. Il concerto poteva chiudersi solo con Quello che non c’è.

Manuel Agnelli, Xabier Iriondo, Rodrigo D’Erasmo, Roberto Dell’Era, Fabio Rondanini, Stefano Pilia

www.afterhours.it

www.voxclub.it

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Pordenone omaggia Salvatore Sciarrino

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Non un ulteriore riconoscimento all’inarrestabile carriera di compositore, bensì un originale premio a coronamento dell’intensa attività didattica. Viene così annunciata l’attribuzione del Premio Pia Baschiera Tallon “Educare alla musica” a Salvatore Sciarrino, proprio oggi nel giorno del suo settantesimo compleanno. Istituito dal Teatro Verdi di Pordenone, nelle precedenti edizioni il riconoscimento fu attribuito a Piero Rattalino e Quirino Principe, due tra i più autorevoli esponenti della ricerca nell’ambito della didattica musicale.

A seguito del recente conferimento del Leone d’oro alla carriera all’ultima edizione della Biennale Musica di Venezia e in vista della prima esecuzione mondiale della sua ultima opera Ti vedo, ti sento, mi perdo al Teatro alla Scala di Milano, il Teatro Verdi di Pordenone si appresta ad accogliere Salvatore Sciarrino in una serata-concerto strutturata sulla scia del fortunatissimo ciclo di Lezioni di Suono, tenute lo scorso anno a Padova e in programmazione tutti i giovedì su Rai5 a partire dal prossimo 13 aprile. Ad arricchirne l’esperienza, l’Orchestra di Padova e del Veneto e il suo direttore Marco Angius si uniscono al compositore sul palco per rivelare parte dei passaggi segreti che animano il labirinto della creazione musicale, un’occasione unica di confronto e di dialogo fra la musica del presente e i compositori del passato. Un flusso di parole e musica per esprimere il proprio amore per Mozart, il gusto di rivivere, anche solo per un attimo, nella poesia di alcune intramontabili canzoni americane che già hanno trovato posto nella storia del ventesimo secolo, il tutto filtrato attraverso il piacere del gioco nel suo significato più alto e in compagnia di Cristina Zavalloni, una delle voci più versatili del panorama internazionale.

Il concerto-omaggio si nutre inoltre dell’esperienza diretta del Maestro sul territorio. Molti ricorderanno infatti che, in occasione del Concorso Internazionale Città di Porcia, Salvatore Sciarrino vi partecipò per ben due volte – alle edizioni del 1996 e del 2001 – in qualità di Presidente della commissione esaminatrice. Non risulta dunque una casualità apprendere che proprio quest’anno il Premio Pia Baschiera Tallon si rinnova ulteriormente, assumendo i connotati di Premio Città di Pordenone, riconoscimento che si appresta a consegnare il prestigioso Sigillo, il più alto riconoscimento al merito da parte delle massime istituzioni.

venerdì 28 aprile 2017 | ore 20:45 | Teatro Comunale Giuseppe Verdi, Pordenone 

Nell’ambito della Stagione musicale 2016/2017 del Teatro Comunale di Pordenone

Marco Angius, direttore – Cristina Zavalloni, mezzosoprano

Salvatore Sciarrino

Mozart a 9 anni 

Efebo con radio 

Canzoni del XX secolo

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Concerto del Primo Maggio: la line up completa

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Ai grandi artisti nazionali e internazionali già confermati che saliranno sul palco del Concertone del Primo Maggio di Roma, si aggiungono nuovi nomi che completano la line up d’eccezione di quest’anno!

Ecco il cartellone al completo: EDITORS, EDOARDO BENNATO, PLANET FUNK, PUBLIC SERVICE BROADCASTING, BRUNORI SAS, BOMBINO, LEVANTE, MOTTA, FABRIZIO MORO, LA RUA, ERMAL META, FRANCESCO GABBANI, SAMUEL, ARA MALIKIAN, MARINA REI + BENVEGNU – LO STATO SOCIALE, TERESA DE SIO, MIMMO CAVALLARO, APRÉS LA CLASSE, LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA, EX-OTAGO, SFERA EBBASTA, MALDESTRO, ARTÙ, BRASCHI e GEOMETRA MANGONI.

1M NEXT – I 12 ARTISTI FINALISTI DEL CONTEST DEL CONCERTONE

Dal 21 al 23 aprile si terrà a Roma la penultima fase di valutazione del contest del Concerto del Primo Maggio di Roma 1M NEXT, che sarà in diretta streaming sul sito di RaiPlay.

Dei 12 finalisti votati e selezionati dalle giurie di qualità e popolare, solo 3 accederanno alla finalissima sul palco del Concertone.

Ecco di seguito elencati in ordine alfabetico i 12 artisti emergenti:

  • Agosta da Milano
  • Amarcord da Firenze
  • Andrea Cerrato da Asti
  • Cristina Russo Neosoul Combo da Catania
  • Diecicento35 da Torino
  • Doro Gjat da Udine
  • Il Branco da Roma
  • Il Grande Capo da Roma
  • Incomprensibile FC da Torino
  • Lastanzadigreta da Torino
  • Pasquale Demis Posadinu da Sassari
  • Tamuna da Palermo

Il vincitore assoluto dell’1M NEXT 2017 verrà poi proclamato, in diretta TV, dal palco del Concerto del Primo Maggio e riceverà anche il premio speciale “1M NEXT ON AIR” messo in palio da L’ALTOPARLANTE e che permetterà al vincitore assoluto del Contest di godere anche di un’importante ed ampia promozione radiofonica per il lancio di un singolo.

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I migliori concerti in veneto dal 15 al 30 aprile

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In questa seconda parte di aprile lo spazio del Teatro La Fenice si apre a due curiose produzioni. Se sul palco del teatro veneziano fremono i preparativi della Lucia di Lammermoor di Donizetti, diretta da Riccardo Frizza per la regia di Francesco Micheli, il Teatro Malibran si prapara ad accogliere Giulietta e Romeo, il melodramma più celebre del compositore partenopeo Nicola Antonio Zingarelli anche grazie ad interpreti del calibro di Giuditta Pasta e Maria Malibran, in una produzione che vede protagonisti l’Orchestra e alcuni allievi del Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia diretti da Maurizio Dini Ciacci.

Per la musica da camera, la Società veneziana di concerti schiera alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista il Venethos Ensemble e il Kelemen Quartet mentre il recital del pianista Riccardo Levorato viene offerto alla cittadinanza presso l’Ateneo Veneto. All’Auditorium Lo Squero dell’isola di San Giorgio Maggiore, il Quartetto di Venezia torna su alcune pagine di Schubert e Salviucci, oltre che su quelle di Beethoven a seguito della recente esecuzione dell’integrale dei suoi quartetti.

Per Carte Blanche, al Teatrino di Palazzo Grassi Teho Tardo presenta un intervento sonoro site specific insieme al suo recente progetto Phantasmagorica. Va inoltre segnalato un importante appuntamento di incontro e arricchimento personale all’Open Testolini di Mestre, in occasione di una mostra fotografica di Daniele Salviato. Comporre il Racconto è una finestra aperta verso un nuovo percorso di video sperimentazioni su parole, immagini e suoni ideato da Eleonora Costanza in collaborazione con l’Associazione Italiana Afasici, per imparare a conoscerci in maniera più approfondita e saperci così raccontare sotto inediti profili.

Il secondo appuntamento con Ivan Fedele e l’Orchestra di Padova del Veneto si focalizza sul rapporto che avvicina la musica del compositore a quella di Mozart, del quale viene eseguita la Sinfonia Praga sotto la direzione di Marco Angius. Mentre Rai5 ripropone gli appuntamenti della scorsa edizione, il Teatro Verdi di Pordenone conferisce il Premio Educare alla musica intitolato a Pia Baschiera Tallon proprio a Salvatore Sciarrino, a coronamento di un’ulteriore Lezione di Suono ideata per la Città di Pordenone che, oltre a Mozart a 9 anni e a Efebo con radio, si arricchisce della vocalità di Cristina Zavalloni sulle note delle Canzoni del XX secolo. Classicismo per poppanti è l’iniziativa dedicata al pubblico dei più piccoli e alle loro mamme, riuniti nel territorio padovano per un programma interamente dedicato alla musica di Mozart con Livio Troiano, violino principale e concertatore.

Al Teatro Comunale di Vicenza è la volta di Eugene Onegin, capolavoro di Tchaikovsky in diretta dal Metropolitan Opera House, oltre alla terza tappa dell’integrale delle Sonate di Beethoven ad opera di Filippo Gamba. Del genio di Bonn si eseguono a Verona la Quarta Sinfonia e il Quarto Concerto con Lukas Geniušas al pianoforte tra una recita e l’altra della Norma di Bellini per la Regia di Hugo de Ana al Teatro Filarmonico.

TEATRO LA FENICE:

18 – 19 – 20 – 21 – 22 – 23 – 26 – 27 – 28 – 29 – 30/04

SCUOLA GRANDE SAN GIOVANNI EVANGELISTA:

17 – 30/04

ATENEO VENETO:

27/04

AUDITORIUM LO SQUERO:

22/04

OPEN TESTOLINI:

21/04

TEATRINO DI PALAZZO GRASSI:

21 – 22 – 23/04

ORCHESTRA DI PADOVA E DEL VENETO:

21 – 22 – 24 – 28 – 29/04

TEATRO COMUNALE DI PORDENONE:

28/04

TEATRO COMUNALE DI VICENZA:

20 – 26/04

TEATRO FILARMONICO DI VERONA:

20 – 23 – 25 – 27 – 28 – 29 – 30/04

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Tony Hadley alla Nave de Vero. Tutte le foto

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Venerdì 21 aprile, in occasione del terzo anniversario del Centro Commerciale Nave De Vero a Marghera-VE, Tony Hadley si è esibito in concerto.

Un concerto durato un’ora e mezza dove il leader degli Spandau Ballet ha cantato alcune delle hits degli anni ’80 tra cui Through the barricades, To cut a long story short, True, I’ll fly for you, ma anche cover di grande successo come With or without you degli U2 e Somebody to love dei Queen e Life on Mars di David Bowie.

Alla fine del concerto, a grande richiesta del numeroso pubblico, l’ex frontman degli Spandau Ballet ha cantato il brano più famoso del gruppo, Gold.
Tony Hadley ha confermato di essere una grande voce intramontabile.

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Il pubblico della Fenice incorona Lucia di Lammermoor

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L’impressione è quella di chi ha approfondito a dovere l’argomento, preoccupandosi più di inserire la totalità delle nozioni acquisite piuttosto che trovare un equilibrio tra loro. E’ ciò che traspare dalla Lucia di Lammermoor di Donizetti nella nuova produzione del Teatro La Fenice, per la regia di Francesco Micheli. La storia si impreziosisce infatti di una serie di simboli che anticipano e rimandano continuamente la narrazione a fatti già accaduti o che si stanno per verificare sul palcoscenico. Ma ciò sembra non bastare a rendere sufficientemente credibile la presenza di uno “spirito maligno” – un omone tinto di nero con addosso la giacca rossa, elemento distintivo della famiglia Ravenswood, di Edgardo – goffamente preoccupato ad abbattersi su Lucia. O ancora la scena del duello tra Enrico ed Edgardo, caratterizzata da un immobilismo generale dei personaggi che tentano di scuotere la situazione sfogando la propria ira su alcuni elementi della scenografia. Ma la discontinuità dell’azione non permette una fortificazione drammaturgica della partitura per mezzo di movimenti capaci di far scaturire suoni extramusicali. Eppure non sembrano mancare le forze a questa produzione che, ad esempio, dispone di una bellissima scenografia, animata attraverso un processo di sottrazione applicato alla montagna di mobili accatastati nel primo atto, in diretto riferimento alla decadenza della famiglia di Lucia, che gradualmente riprendono il posto di origine, ancora vivo nei ricordi della protagonista, prima di svanire per sempre. Ricompariranno poi nell’ultimo atto, sospesi ad inquadrare la scena della follia di Lucia, danzante in preda al delirio su di un tavolo ingombro di bicchieri, chiaro riferimento al suono della glassarmonica, con i quali macchierà la sua veste bianca del rosso Ravenswood.

Alla guida dell’Orchestra della Fenice, Riccardo Frizza sostiene a dovere le necessità di un cast vocale di altissimo livello, capace di dar voce con trasporto e precisione ai singoli personaggi dell’opera. Interrotti più volte dagli applausi del pubblico, si sono distinti particolarmente Shalva Mukeria nei panni di Edgardo, insieme a Zuzana Markovà in Lucia, principalmente per la naturale capacità a muoversi con agilità tra i vari registri, sostenendo quello più acuto con particolare disinvoltura. Mancava invece un respiro e un fraseggio più incisivo negli interventi orchestrali che, sin dal Preludio iniziale, non ha saputo introdurre a dovere l’ascoltare nel clima dell’opera.

Dal tutto esaurito della seconda recita, esplode l’entusiasmo del pubblico.

Miss Lucia
Nadine Sierra (21, 23, 27, 29/4 – 2/5)
Zuzana Marková (22, 26, 28, 30/4)

Lord Enrico Asthon
Markus Werba (21, 23, 27,29/4 – 2/5)
Giuseppe Altomare (22, 26, 28, 30/4)

Sir Edgardo di Ravenswood
Francesco Demuro (21, 23, 27,29/4 – 2/5)
Shalva Mukeria (22, 26, 28, 30/4)

Raimondo Bidebent
Simon Lim (21, 23, 27,29/4 – 2/5)
Alessio Cacciamani (22, 26, 28, 30/4)

Lord Arturo Bucklaw ⎮ Francesco Marsiglia
Alisa ⎮ Angela Nicoli
Normanno ⎮ Marcello Nardis

Orchestra e Coro del Teatro La Fenice
maestro del Coro ⎮ Claudio Marino Moretti

nuovo allestimento Fondazione Teatro La Fenice

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